Dopo la Spagna di Zapatero, anche il Portogallo vara un piano di austerity per ridurre il deficit. Lisbona ha dato l'ok a un pacchetto di misure di austerity che dovrebbero riportare il deficit statale dal 9,4% del 2009 al 7,3% del 2010 e infine al 4,6% nel 2011. Le misure presentate dal primo ministro Jose Socrates al termine di un incontro con il leader dell'opposizione Pedro Passos Coelho prevedono la riduzione del 5% degli stipendi del personale pubblico con maggiore anzianità e dei politici e un aumento generalizzato dell'Iva dal 20% al 21%.
«Queste misure sono cruciali per ristabilire fiducia nel Paese e per assicurare finanziamenti alla nostra economia», ha detto Socrates. Portogallo e Grecia sono considerati, dopo la Grecia, i paesi con i conti pubblici più a rischio nell'Eurozona. Per questo hanno sono stati messi sotto osservazione dalle agenzie di rating e i loro titoli di Stato sono stati oggetto di un attacco speculativo che ha messo a rischio0 la stabilità stessa dell'euro.
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