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Maroni: «Pacchetto sicurezza pronto entro luglio»

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19 maggio 2008

Anche le misure del pacchetto sicurezza che verranno inserite in un disegno di legge saranno comunque approvate entro la fine di luglio perché il Governo intende chiedere una corsia preferenziale in Parlamento. Lo assicura il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, durante la registrazione di 'Porta a porta'.
Maroni spiega che il pacchetto sicurezza che verrà portato al Cdm di mercoledì si compone di "una trentina di temi: secondo me hanno tutti i requisiti di necessità e urgenza" che consentirebbero di varare tutto per decreto. Ma "sarà Berlusconi a decidere le misure che non sono così urgenti e che entreranno nel disegno di legge". In ogni caso, si tratta di poche settimane in più, perché "chiederemo in Parlamento una corsia preferenziale: l'obiettivo del Governo - dice Maroni - è di avere l'ok al dl e al ddl entro la fine di luglio per dare risposta all'ansia di sicurezza che ha preso ormai i cittadini. Sono misure anche forti, ma stabiliscono per tutti un principio di legalità".
Maroni ribadisce poi di non avere dubbi circa la necessità di introdurre il reato di immigrazione clandestina: "C'è in Francia e in Germania, e consente un giudizio immediato e l'espulsione con provvedimento del magistrato. E' una garanzia di un giusto processo per chi viene in Italia".

Veltroni: no al reato di immigrazione clandestina

No a introdurre il reato di immigrazione clandestina, no «alle tentazioni di giustizia fai da te» e a chi «ammicca o sottovaluta» fenomeni «gravissimi» che si sono manifestati negli ultimi giorni come gli attacchi ai campi rom o «soluzioni sbagliate» come le ronde di cittadini contro la criminalità. Sì a rilanciare le misure del «pacchetto Amato», varate dal precedente governo. Lo afferma Walter Veltroni, che prende posizione sulle misure per la sicurezza che stanno per essere varate dal governo di centrodestra. «Le questioni della sicurezza sono fondamentali per tutti i cittadini - afferma Veltroni - per questo vanno affrontate con misure utili e non propagandistiche». «Per questo - sottolinea - il Pd dice di no all'idea di introdurre il reato di immigrazione clandestina: sarebbe una misura inutile e persino dannosa, capace di intasare le carceri e di spingere anche chi viene nel nostro Paese per lavorare tra le braccia della criminalità organizzata».
Affrontare il problema in chiave europea
Secondo il segretario del Pd, «il problema dell'immigrazione va affrontato invece con un forte rapporto con l'Europa: le politiche della sicurezza e quelle dell'immigrazione devono essere raccordate e i controlli devono avere una dimensione continentale. Bisogna fare una battaglia seria contro la clandestinità e per questo è necessario integrare e riconoscere chi nel nostro Paese lavora e ha una casa (come le centinaia di migliaia di badanti che sono necessarie alle famiglie, o i tanti lavoratori dell'edilizia che non sono stati sinora regolarizzati per responsabilità di una legge sui flussi che non funziona)». «I tanti cittadini stranieri che lavorano regolarmente nel nostro Paese sono una risorsa e non un pericolo - afferma Veltroni - lo dimostra anche il fatto che tra gli immigrati regolari la percentuale di chi commette reati è del tutto analoga a quella dei cittadini italiani».Veltroni ribadisce l'impegno del Pd a rispondere alla domanda di sicurezza dei cittadini, «specie di quelli più deboli», ma respinge con un «no fortissimo» le «tentazioni di giustizia fai da te che in questi giorni si sono affacciate». «La sicurezza - sottolinea - è un monopolio dello Stato, quindi non è ammissibile nessun ammiccamento o anche semplicemente sottovalutazione davanti a fenomeni gravissimi come gli attacchi ai campi rom o a soluzioni sbagliate come quelle delle ronde. Il Pd, dunque, «è favorevole a riprendere, integrandole coerentemente, le proposte del pacchetto Amato, cioè una idea fondata sull'equilibrio tra sicurezza e diritti».

La replica del ministro Maroni

«Io sono favorevole all'introduzione del reato di immigrazione clandestina». Lo ha detto il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, nel corso della trasmissione Porta a porta.

Del resto, ha sottolineato il ministro, «in paesi civilissimi come la Francia e la Germania il reato di immigrazione clandestina esiste già: esso consente il giudizio immediato e l'espulsione dopo la sentenza di condanna».

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