Berlusconi, «il voto del capogruppo valga per tutti i deputati». Fini risponde a stretto giro. «La proposta era già stata avanzata ed era caduta nel vuoto. Accadrà anche stavolta». Dopo l'apertura al Colle di Fini nei confronti del Cavaliere scocca una nuova scintilla. Così, infatti, il presidente della Camera, Gianfranco Fini, ha commentato la proposta del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che siano solo i capigruppo a votare in Aula. Il Cavaliere nel suo intervento all'assemblea dei deputati del Pdl al teatro Capranica a Roma aveva annunciato, oltre all'idea di presentare una proposta di legge di iniziativa popolare per dimezzare i parlamentari, anche la richiesta di un cambio dei regolamenti parlamentari: il voto del capogruppo valga per tutti i suoi deputati. Chi non è d'accordo potrà votare contro o astenersi. «Come un fiume carsico - commentano i capigruppo parlamentari del Pd Anna Finocchiaro e Antonello Soro - ciclicamente riemergono le pulsioni autoritarie del presidente Berlusconi. L'idea di sopprimere il Parlamento con una riformina regolamentare, delegando a pochi eletti la funzione legislativa, esprime in modo plateale l'assenza di cultura costituzionale dell'on. Berlusconi, il suo incontenibile fastidio per le regole della democrazia e la sua inossidabile visione proprietaria delle istituzioni, nonostante la strabordante maggioranza numerica di cui il Pdl gode in Parlamento». Secco il commento del capogruppo alla Camera dell'Italia dei Valori Massimo Donadi. La proposta del premier Silvio Berlusconi, sui capigruppo è «indicativa dell'idea che Berlusconi ha del confronto parlamentare»: il premier ritiene «inutili» le Camere e «le vuole ridurre al ruolo di notai». Lapidario il vicepresidente della Camera e presidente dell'Udc, Rocco Buttiglione. «Per la verità esisteva già un sistema per il quale i capigruppo votavano per tutti: la cattiva prassi secondo cui l'unico deputato del gruppo presente in Aula votava per tutti. È esattamente quello da cui stiamo cercando di uscire anche con l'inaugurazione proprio oggi del voto con le impronte digitali».
Di opposto parere ovviamente il premier. «Io capisco i nostri deputati - ha detto Berlusconi - che sono persone del fare e non funzionari di partito, che si sentono deprimere in Parlamento con votazioni continuative. Il capogruppo deve rappresentare in aula o in commissione tutti i deputati. Chi non è d'accordo, potrà votare contro o astenersi». Con il nuovo sistema di voto che introduce alla Camera le norme anti-pianisti, ha detto il premier, «bisognerà cambiare i regolamenti parlamentari». Rivolgendosi ai parlamentari Berlusconi ha aggiunto: «Ma ora bisogna che voi siate presenti nelle ore stabilite per i voti».
Nessuna cementificazione con il piano casa. Il piano casa, che venerdì sarà varato dal Consiglio dei ministri, non porterà «nessuna cementificazione» nè «la negazione della legge urbanistica», ha garantito il premier. Si tratta di «una legge di assoluto buonsenso» rivolta alle famiglie italiane che vivono «in abitazioni mono-familiari e bi-familiari». Una «legge cornice» che riguarderà almeno il 50% delle famiglie italiane che potranno ampliare la propria abitazione del 20% grazie a «una semplice lettera di inizio lavori al Comune» evitando così le lungaggini burocratiche. Dopo il via libera alla legge cornice saranno le Regioni, ha aggiunto Berlusconi, a dare vita ai rispettivi piani casa.
Crisi, la Cig sosterrà tutti. «Il nostro sistema di cassa integrazione è a moduli e potremo intervenire in tutte le direzioni. Se la crisi si aggraverà, potremo sostenere tutti i cittadini». Berlusconi ha ribadito che la proposta del Pd di un assegno per chi perde il lavoro sarebbe «un incentivo a licenziare: così i lavoratori percepirebbero l'assegno e poi continuerebbero a lavorare a nero per la loro azienda». Sulla crisi, «sul piano internazionale abbiamo fatto la nostra parte. Siamo stati i primi a dire urbi et orbi che lo Stato italiano non avrebbe permesso il fallimento di nessuna banca e che i risparmiatori non avrebbero perso un euro. Siamo stati i primi, in campagna elettorale, a non fare promesse miracolistiche e ciò che abbiamo promesso lo abbiamo mantenuto».
Buoni risultati dal decreto incentivi. Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ritiene che il decreto con gli incentivi per l'acquisto di automobili stia dando buoni risultati. «Si stanno svuotando i magazzini - dice Berlusconi all'assemblea dei parlamentari del Pdl - e stanno ripartendo gli ordini».
Rai, c'è bisogno di cambiamento. A margine dell'incontro il premier è tornato a parlare della Rai. «C'è molta stima per Petruccioli ma», in coerenza con quanto detto al leader del Pd, siamo per un «rinnovamento» e la conferma dell'attuale presidente in carica alla Rai non rappresenta un cambiamento. (N.Co.)