«Ritengo che si possa costituire nel Parlamento europeo un'alleanza tra socialisti e progressisti, un unico gruppo parlamentare che abbia ben visibile dentro le componenti democratiche e socialiste». Dario Franceschini spiega così la soluzione per la collocazione europea del Partito Democratico.«In Europa - spiega Franceschini - la componente progressisti è composta soprattutto da socialisti ma noi non
entreremo nel Partito socialista europeo ma vogliamo un nuovo gruppo parlamentare con socialisti e forze progressisti».
E' un Franceschini all'attacco quello che ieri a Porta a Porta ha poi ribadito la rilevanza della denuncia fatta dal Pd nei confronti dell'uso dei voli di Stato fatti dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi con seguito di cantanti e ballerine. «Voli di Stato non sono un affare privato, sono soldi dei contribuenti».
Franceschini ha poi posto l'accento sulla crisi del Paese: «Il governo ha buttato 2,5 miliardi per l'Alitalia e 2,5 miliardi per l'Ici. Con quei 5 miliardi avremmo potuto dare l'assegno di disoccupazione per tutto il 2009 a 500mila disoccupati che non hanno cassa integrazione». Il segretario del Pd sottolinea le parole di Draghi, secondo cui «ci sono 1,6 milioni di italiani che potrebbero essere disoccupati senza cassa integrazione».
Franceschini aggiunge: «Berlusconi non può limitarsi a dire che basta un pò di ottimismo. Ci sono disoccupati a zero euro. Ci sono piccole e medie imprese cui le banche non danno alcun credito. A queste persone che finiscono nella povertà e nella disperazione, non possiamo dire arrangiatevi».
Nel 2009 bisogna votare misurando le distanze fra le promesse e la realtà. Ad esempio promisero di fare il primo Consiglio dei Ministri a Malpensa. Ora girano alla larga perchè i voli Alitalia e i voli internazionali su Malpensa sono crollati». Franceschini picchia duro anche sul tema della sicurezza: «Avevano promesso più sicurezza. I poliziotti ed i carabinieri protestano perché non hanno benzina e non possono riparare i loro mezzi. Ho chiesto a Caserta, una provincia calda, quante fossero le volanti in servizio. La risposta è stata: «una». Quanto alle regole del gioco si cambiano se i due giocatori sono d'accordo» afferma sull'ipotesi di riforme istituzionali. E ancora: «La politica deve tornare onesta e non schiava dei sondaggi» dice. «Questa idea del presidente del Consiglio di voler dimostrare che ha una popolarità al 75 all'80 per cento, non me ne frega niente della popolarità - dice il segretario del Pd -, oggi ha detto che il Pdl è al 45%, che punta al 51, coi numeri ha una certa elasticità... Io vorrei tornare alla politica seria, non guardare i sondaggi, non essere degradati a non dire la cosa giusta perchè non conviene, dire solo quello che mi da consenso, è una politica malata».