L'Agenzia delle Entrate ha aperto un'inchiesta sull'eredità contesa di Gianni Agnelli. Tra i beni dell'Avvocato, che la figlia Margherita Agnelli due anni fa ha chiesto di censire, ci sarebbe una cifra superiore al miliardo di euro depositata in Svizzera e mai dichiarata al Fisco italiano.
A determinare l'apertura dell'inchiesta è stata proprio l'azione legale avviata da Margherita nei confronti dei gestori del patrimonio del padre e di conseguenza contro la madre, Marella Agnelli. Il patrimonio finito nel mirino del fisco italiano, è di non facile quantificazione. Si tratta di un tesoro valutato intorno a 1 miliardo e 950 milioni di euro. Calcolato partendo da una valutazione della rivista Forbes, che attribuiva già nel 1990 all'Avvocato un miliardo e 700 milioni di dollari. Si sarebbe inoltre tenuto conto dei movimenti positivi della Borsa e anche di due drammatici eventi: lo sboom della bolla internet e l'attacco alle Torri Gemelle del 2001.
Se l'evasione verrà accertata, in base alle nuove norme anti-evasione contenute nel decreto anti-crisi, gli eredi Agnelli potrebbero dover pagare multe superiori al capitale conteso. Se dovesse essere accertata dall'Agenzia delle Entrate l'evasione sull'eredità degli Agnelli, gli eredi non potranno usufruire dello scudo fiscale, la norma che agevola il rimpatrio di capitali all'estero. La sanatoria infatti non può operare - fanno notare tecnici dell'amministrazione fiscale - nel caso di procedimenti aperti, proprio come questo. Quindi l'incasso andrebbe tutto all'erario.
Intanto si apprende che in riferimento alle notizie di stampa riguardanti la cosiddetta ereditá Agnelli, allo stato degli atti non sono a conoscenza della Procura della Repubblica notizie che
concretizzino ipotesi di reato». È quanto viene sottolineato dalla Procura di Torino dopo le notizie sull'avvio di accertamenti da parte dell'Agenzia delle entrate sull'ereditá Agnelli.