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Napolitano: dolore e riconoscenza
Il Papa prega per vittime e famiglie

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17 setembre 2009

«La notizia così grave e dolorosa dell'attacco di militari italiani in Afghanistan e della perdita di sei nostri uomini e del ferimento di altri ha suscitato in me una profonda emozione. Desidero indirizzare - ha detto Napolitano - in questo momento ai familiari dei caduti l'espressione del mio più sincero e accorato cordoglio, inviare un augurio ai feriti e indirizzare ai nostri valorosi che rappresentano l'Italia in questa difficile missione internazionale per la pace e la stabilità l'espressione della nostra riconoscenza e della nostra vicinanza».

Napolitano è stato informato a Tokio, dove è in corso la sua visita ufficiale, dell'attentato che a Kabul è costato la vita a sei militari italiani. La notizia è stata comunicata al Capo dello Stato durante un piccolo intervallo dell'opera di Giuseppe Verdi "Don Carlo" a cui ha assistito al Teatro Bunka Kaikan della capitale giapponese. Napolitano parlerà con il capo di Stato maggiore dell'esercito Vincenzo Camporini per avere ulteriori notizie sull'accaduto. Il presidente sta valutando la situazione insieme ai più stretti collaboratori compresa l'eventualità di interrompere il viaggio in Giappone.

Il portavoce del Vaticano padre Federico Lombardi ha detto che Benedetto XVI è vicino a ogni persona coinvolta. Il Papa "è stato informato" della notizia dell'attentato in Afghanistan che ha provocato la morte di sei militari italiani e 10 civili, oltre a numerosi feriti e "assicura le sue preghiere per le vittime". Il Papa - ha aggiunto - manifesta la sua vicinanza alle famiglie e a tutte le persone coinvolte".


Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha espresso il suo profondo cordoglio personale e quello dell'intero Governo al Capo di Stato Maggiore della Difesa generale Camporini e al generale Castellano che comanda il nostro contingente a Kabul. Il Governo italiano - si legge in una nota- è vicino alle famiglie delle vittime, condivide il loro dolore in questo tragico momento ed esprime la sua solidarietà a tutti i componenti della missione italiana in Afghanistan impegnata a sostegno della democrazia e della libertà in questo sfortunato paese.

Il presidente della Camera Gianfranco Fini intervenendo in aula a Montecitorio, ha detto che «Le nostre forze armate hanno pagato un ulteriore tributo di sangue a difesa della democrazia in Afghanistan. Sei italiani sono stati uccisi e tre sono rimasti feriti. La Camera si stringe intorno alle famiglie delle vittime e a tutte le forze armate». Fini ha anche annunciato che il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, riferirà alle 18 a Montecitorio sullo svolgimento dei fatti. L'aula ha osservato un minuto di silenzio e ha sospeso i lavori fino alle 18.


Il segretario del Pd Dario Franceschini si è detto profondamente colpito dalle notizie giunte da Kabul. «Davanti all'attacco ai militari italiani in missione di pace in Afghanistan, l'uccisione di sei uomini e il ferimento di altri ci colpiscono duramente: la nostra prima reazione é un sentimento di dolore e di solidarietà. Siamo vicini alle famiglie dei militari uccisi e esprimiamo a tutti i soldati e ufficiali italiani che partecipano alle missioni italiane all'estero la vicinanza e la solidarietà mia e di tutto il partito democratico». Pier Luigi Bersani, candidato alla segreteria del Pd, ha espresso parole di «cordoglio per le vittime, solidarietà per le famiglie, manifestazioni di affetto e sostegno ai nostri giovani, di augurio ai feriti». «Dopo le notizie tragiche che arrivano da Kabul sull'attacco kamikaze ai nostri soldati - ha detto il candidato alla segreteria del Pd Ignazio Marino - il primo pensiero va alle famiglie delle vittime. Vogliamo far sentire la solidarietá e la vicinanza di tutti noi ai nostri coraggiosi ragazzi che sono presenti in importanti missioni militari all'estero. Chiediamo subito al ministro della Difesa La Russa di venire a riferire in Parlamento».


Un eventuale ritiro delle truppe italiane dall'Afghanistan, oer il ministro dell'Interno Roberto Maroni «sarebbe una resa alla logica del terrorismo». «Serve appena ricordare - ha detto Maroni- che il governo spagnolo ha deciso qualche settimana fa di aumentare i propri effettivi in Afghanistan. In ogni caso l'Italia non può che muoversi in stretto raccordo con gli alleati e gli organisi internazionali». Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli, a Venezia per un sopralluogo ai cantieri del Mose, ha appreso «con profondo dolore la notizia del tragico attentato contro i nostri militari in missione di pace in Afghanistan. A loro va la più sincera solidarietà per il durissimo colpo subito e ai familiari dei caduti i sentimenti più forti di vicinanza». Dolore per l'attentato in cui sono morti i sei militari italiani, assieme alla ferma convinzione che sarebbe un «grande errore» parlare di exit strategy dall'Afghanistan, ha detto il ministro per le Politiche comunitarie, Andrea Ronchi,

17 setembre 2009
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