Raffica di commenti dopo la sentenza della Consulta che ha dichiarato illegittimo il lodo Alfano. Anche con la bocciatura della Consulta del lodo Alfano si va avanti, ha detto il leader della Lega Umberto Bossi, e si esclude il ricorso alle elezioni. Anzi, questo è il momento di stare vicino al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Attenzione, però, perché il Senatur ha detto che «se si ferma il federalismo facciamo la guerra».
«Fare parte del governo presieduto da Silvio Berlusconi - ha commentato il ministro dell'Economia Giulio Tremonti in una dichiarazione sulla decisione della Corte Costituzionale relativa al lodo Alfano.- è stato, è sará per me un grandissimo onore». Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, non ha voluto commentare la decisione della Corte Costituzionale di dichiarare illegittimo il lodo Alfano né le successive dichiarazioni del premier Silvio Berlusconi che ha definito la Consulta come un organo di sinistra.
Si dice sorpreso dalle motivazioni giuridiche che vengono evocate nel comunicato stampa con cui si annuncia l'incostituzionalità del Lodo Alfano, Roberto Calderoli, ministro della semplificazione. «La Corte Costituzionale afferma che la dichiarazione di incostituzionalità è avvenuta sulla base di due parametri del tutto inconferenti. Da un lato evoca il vizio formale, l'articolo 138 Cost., perchè non è stata utilizzata la procedura di revisione costituzionale. Dall'altro richiama anche l'articolo 3 Cost., facendo intendere che nel merito il Lodo crea anche una disparità di trattamento». Per il ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli «la grande maggioranza di consensi ricevuti dal popolo italiano, che ha condiviso il programma del centrodestra teso a modernizzare il Paese, obbliga il governo ad andare avanti con la stessa determinazione avuta finora. Condivido pienamente l'intenzione manifestata dal presidente Berlusconi in tal senso, e sulla quale non ho mai nutrito alcun dubbio».
Per il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini «la Corte costituzionale ha emesso una
sentenza politica. Alla maggioranza dei cittadini italiani é chiaro che la Consulta ha smesso di essere un organo di garanzia ed é oggi diventata una parte politica». Anche per il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti la bocciatura del lodo Alfano è «una sentenza politica ma il presidente Berlusconi, il governo e la maggioranza continueranno a governare come, in tutte le occasioni dall'aprile del 2008, hanno richiesto gli italiani con il loro voto». Massima solidarietà a Berlusconi è giunta dal presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni. «Esprimo la massima solidarietà, la massima vicinanza e il mio grandissimo affetto al Presidente Silvio Berlusconi dopo la sentenza della Corte Costituzionale sul lodo Alfano».