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Ecco come regolarizzare colf e badanti

di Nicoletta Cottone

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21 luglio 2009


Costerà 500 euro mettere in regola le colf o le badanti irregolar. Per avvalersi della procedura di regolarizzazione si presenta la dichiarazione di emersione fra il 1° e il 30 settembre 2009. Ma attenzione, perché con false dichiarazioni di emersione si rischiano fino a 6 anni di carcere. Sono stati fissati anche limiti minimi di reddito per il datore che regolarizza il lavoratore in nero. Inoltre ogni nucleo familiare può regolarizzare al massimo 3 lavoratori extra Ue: una colf per il lavoro domestico di sostegno al bisogno familiare e 2 badanti per le attività di assistenza a persone affette da patologie o handicap che ne limitano l'autosufficienza. La proposta del Governo, presentata sotto forma di emendamento alla manovra d'estate all'esame delle commissioni Bilancio e Finanze della Camera, introduce del decreto legge l'articolo 1-bis, dedicato alla "Dichiarazione di attività di assistenza e di sostegno alle famiglie". Una formula per indicare il varo di una sanatoria per quei cittadini, soprattutto extra Ue, che prestano la loro attività in famiglia e che con l'entrata in vigore della legge sulla sicurezza, che introduce il reato di clandestinità, si troverebbero in gravi difficoltà. E con loro le tante famiglie nelle quali prestano l'attività di assistenza a familiari o di lavoro domestico. Ecco, passo dopo passo, la procedura di regolarizzazione predisposta dal Governo, modificata nel corso dell'esame delle commissioni Bilancio e Finanze della Camera.

Chi può presentare la domanda. La domanda per la sanatoria di colf e badanti può essere presentata da un datore di lavoro italiano o cittadino di un Paese dell'Unione europea o extracomunitario (se in possesso di titolo di soggiorno), che alla data del 30 giugno 2009 occupava irregolarmente alle proprie dipendenze da almeno 3 mesi lavoratori italiani o cittadini di un Paese Ue o lavoratori extracomunitari presenti in Italia. Altro vincolo è che il datore continui a occupare questi lavoratori alla data di presentazione della denuncia. I lavoratori devono essere impiegati come colf o badanti. Per quanto riguarda le badanti, viene puntualizzato che la regolarizzazione può essere fatta anche da un componente della famiglia non convivente con la persona non autosufficiente per la quale si rende necessaria l'assistenza di questa figura.

Quando e a chi si invia la domanda. La domanda si invia dal 1° al 30 settembre 2009 all'Inps per il lavoratore italiano e per il cittadino Ue o allo sportello unico per l'immigrazione per il lavoratore extracomunitario.

Quanto costa. La dichiarazione di emersione si presenta previo pagamento di un contributo forfetario di 500 euro per ogni lavoratore. Contributo che non è deducibile ai fini dell'imposta sul reddito.

Cosa deve contenere la dichiarazione di emersione del cittadino extra Ue. La dichiarazione da presentare, con modalità informatiche, allo sportello unico per l'immigrazione per i lavoratori extra Ue deve contenere i dati identificativi del datore di lavoro, compresi i dati relativi al titolo di soggiorno, se il datore di lavoro è extracomunitario. Oltre a questo si devono indicare le generalità e la nazionalità del lavoratore extracomunitario occupato al quale si riferisce la dichiarazione, gli estremi del passaporto o di un altro documento equipollente valido per l'espatrio. Per l'assunzione delle colf (ma non per le bandanti) è necessario, poi, indicare tipologia e modalità di impiego, oltre all'attestazione da parte del datore di lavoro del possesso di un reddito imponibile non inferiore a 20mila euro annui in caso di famiglia con un solo percettore di reddito o di almeno 25mila euro in caso il nucleo sia composto da più soggetti conviventi percettori di reddito. Per le badanti è stata approvata una modifica: la regolarizzazione può essere fatta anche da un componente della famiglia non convivente con la persona non autosufficiente per la quale si rende necessaria l'assistenza di questa figura. Necessario allegare l'attestazione dell'occupazione del lavoratore per il periodo previsto dalla sanatoria, la dichiarazione della retribuzione convenuta (non inferiore a quella prevista dal contratto collettivo nazionale di lavoro) e, in caso di lavoro domestico, l'orario lavorativo a tempo pieno o a tempo parziale non inferiore a 20 ore settimanali. E, ancora, la proposta di contratto di soggiorno, gli estremi della ricevuta di pagamento del contributo forfetario.

Limitazioni alla regolarizzazione. La disposizione prevede un limite nell'assunzione di lavoratori extra Ue: ogni nucleo familiare può regolarizzare una colf per il lavoro domestico di sostegno al bisogno familiare e 2 badanti per le attività di assistenza a persone affette da patologie o handicap che ne limitano l'autosufficienza ( in questi caso il datore deve produrre una certificazione della struttura sanitaria pubblica o del medico convenzionato con il Ssn che attesti la limitazione dell'autosufficienza della persona per la quale viene chiesta l'assistenza, attestando eventualmente anche la necessità della presenza di 2 persone per l'assistenza).

  CONTINUA ...»

21 luglio 2009
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