Una persona sottoposta a indagini può essere "spiata" con il sistema di rilevamento satellitare senza che sia necessaria un'autorizzazione preventiva del giudice. Sempre in virtù della limitata intrusione si può fare a meno anche del via libera del Pm per l'acquisizione dei tabulati e procedere all'utilizzazione dei tracciati.
La Corte di Cassazione con la sentenza 9667 depositata oggi (il testo su www.guidaaldiritto.ilsole24ore.com) dice sì al pedinamento di indagati tramite i segnali di spostamento trasmessi dai loro cellulari. Gli ermellini respingono così il ricorso di tre extracomunitari contro un' ordinanza di custodia cautelare che era scattata proprio in seguito alla lettura dei tabulati telefonici. Secondo gli stranieri, il controllo satellitare non poteva essere equiparato a un semplice pedinamento, ma doveva essere sottoposto a una preventiva autorizzazione da parte del giudice come avviene nel caso delle intercettazioni telefoniche. Non solo. Nel ricorso veniva contestata anche l'assenza di una richiesta di autorizzazione per i tabulati telefonici.
Di parere diverso i giudici di piazza Cavour che escludono la possibilità di assoggettare alle stesse norme intercettazioni e "pedinamento" Gps, quest'ultimo, infatti, secondo il Supremo collegio ha una «limitata intrusione nell'altrui sfera privata» e può quindi essere sottratto a una disciplina severa come quella prevista per le intercettazioni.