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El gordo non c'è più, è tornato il Fenomeno |
di Mattia Losi |
“El gordo” (il grassone, come l’hanno ribattezzata in Spagna) se n’è andato, è tornato il Fenomeno.
Dopo un paio di partite nelle quali la maglia numero 9 del Brasile è stata indossata da Luis Nazario de Sousa, contro il Giappone la stessa maglia è andata a finire sulle spalle di Ronaldo. Che tanto per chiarire quanto fosse davvero finito come giocatore ha regalato al pubblico un vasto campionario di finte e tiri, corredati da due gol che lo portano a quota 14, insieme a Gerd Muller, sul trono di miglior marcatore di tutti i tempi nella storia dei mondiali: gli resta qualche partita per migliorarsi.
Diciamola tutta, il Ronaldo di oggi non è il miglior Ronaldo. Chi l’ha visto al massimo del suo splendore fatica ad azzardare un paragone. Ma i gol e il gioco espresso ieri, dando ragione alla testardaggine del ct brasiliano Carlos Alberto Parreira, dovrebbero far capire a molti che anche così Ronaldo è meglio, molto meglio, della quasi totalità dei giocatori presenti al mondiale. Resta, se non il più grande, uno dei più grandi.
Dato per finito dopo il calvario degli infortuni che l’hanno colpito nel periodo trascorso all’Inter, “el gordo” ha giocato 4 stagioni nel Real Madrid segnando 82 gol. Non male, per un grassone. Meglio, come media gol rispetto alle partite giocate, di quanto abbiano fatto negli stessi anni due goleador indiscussi quali Trezeguet e Shevchenko. Per restare ai gol, che potrebbero essere un metro più che sufficiente per giudicare un attaccante, Ronaldo ne ha segnati 61 in 95 partite con la nazionale brasiliana, andando a segno con regolarità anche negli ultimi 4 anni.
Ma Ronaldo non è solo questo: è il giocatore che da fermo tiene in ansia qualsiasi difesa, perché anche da grasso e immobile Ronaldo è Ronaldo, e da solo non lo si può lasciare. E’ il giocatore che quasi da fermo, come è successo contro l’Australia, sbilancia mezza difesa con due finte e serve l’assist decisivo ad Adriano.
Le troppo prese in giro sul suo peso e sullo stile di vita hanno fatto dimenticare che, con il pallone tra i piedi, è capace di giocate che molti campioni affermati non riescono nemmeno a immaginare. Per questo Parreira ha insistito, consapevole che comunque, nella peggiore delle ipotesi, Ronaldo avrebbe continuato a fare quello che ha fatto sempre e comunque: segnare a raffica.
Adesso che oltre a segnare ricomincia a far sognare, chi vuole vincere il mondiale ha un grosso problema. La maglia numero 9 del Brasile non è più sulle spalle di Luis Nazario de Sousa detto “el gordo”: adesso gioca Ronaldo, il Fenomeno.
ml@ilsole24ore.com
23 giugno 2006