Kaką, l'annuncio di Berlusconi:
«Č incedibile e resta al Milan»

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19 gennaio 2008

Colpo di scena nella tormentata vicenda Kaką. A tarda sera, poco prima delle 23, Silvio Berlusconi, intervenendo telefonicamente al Processo di Biscardi ha annunciato che il campione brasiliano «č incedibile e resta al Milan». Il presidente ha spiegato che che l'ex pallone d'oro ha rifiutato l'offerta multi-milionaria del Manchester City.

«Per Kaką - ha commentato il premier - i soldi non sono tutto nella vita». Berlusconi ha poi spiegato che il giocatore «si č tolto dal mercato con questa sua decisione di restare legato al contratto che ha con il Milan. Un contratto - ha aggiunto Berlusconi - firmato su una carta da bollo, ma da ora in avanti possiamo ben dire firmato sul sentimento, firmato con il cuore». Poco dopo le 23,30 il Manchester City ha annunciato di aver interrotto la trattativa con il Milan, confermando quanto comunicato poco prima dal presidente Berlusconi.

«Č una vittoria di Kaką - ha poi commentato Berlusconi al telefono in diretta con Sky Sport24 - č stato lui che ha resistito ed io sono felice che il Milan abbia l'onore di schierare tra gli uomini migliori un uomo come lui. Sono veramente felice di averlo mantenuto al Milan perchč Kaką non č soltanto un grande campione, ma anche un grande uomo. Lui si sente rossonero: in mezzo all'affetto travolgente di tanti tifosi, ha preferito restare la bandiera del Milan».

Esultanza e cori da stadio: questa la reazione dei tifosi milanisti che si trovavano sotto l'abitazione di Kaką quando č arrivata la notizia che il ventiseienne Ricardo non avrebbe lasciato il Milan. Il tam-tam attraverso i cellulari ha restituito l'entusiasmo ai circa 50 sostenitori rimasti, ormai rassegnati, e che invece hanno ricominciato a cantare con ancora pił entusiasmo. A quel punto Kaką si č affacciato a una delle finestre del suo appartamento, ha fatto gesti di esultanza, ha applaudito e poi lanciato la maglia con il numero 22. A casa del campione verdeoro nel frattempo era arrivato anche un dirigente del Milan suo connazionale, Leonardo. «Ha prevalso il cuore sulla ragione» ha sintetizzato Adriano Galliani, amministratore delegato del Milan a Milan Channel.

E dire che soltanto un'ora prima sembravano mancare solo l'ok del giocatore e le firme per concludere la trattativa che avrebbe portato Kaką a vestire la maglia dei Citizens. Le indiscrezioni circolate dopo un'intensa giornata di trattative parlavano di un accordo della societą di via Turati con il club inglese per una cifra astronomica, di poco inferiore ai 130 milioni di euro. In serata era terminato l'incontro tra Galliani e Bosco Leite, padre di Kakį. In mattinata lo stesso Galliani aveva fatto visita a Berlusconi ad Arcore.

Per portare a termine l'operazione si attendeva quindi solamente che Kaką e il suo papą-procuratore, l'ingegner Leite, raggiungessero l'intesa definitiva con i dirigenti del club inglese - di cui č proprietario lo sceicco di Abu Dhabi, Mansour bin Zayed Al Nahyan - sia per l'ingaggio (che si sarebbe aggirato tra i 18-20 milioni di euro a stagione) sia per altre condizioni, a partire da quella relativa alla clausola rescissoria. Va ricordato che alcuni giornali britannici domenica avevano riferito di una secca smentita dello sceicco circa l'entitą dell'offerta: «Cifre assolutamente ridicole». Alcune indiscrezioni parlavano di somme pił vicine ai 50 che ai 100 milioni.

Circa 300 tifosi del Milan avevano partecipato nel pomeriggio a una accesa protesta davanti alla sede del club rossonero in via Turati - all'interno della quale non c'era, perņ, l'amministratore delegato Adriano Galliani - contro la possibile cessione dell'ex pallone d'oro. Chiaro il messaggio, espresso con il coro «Non si vende Kaką» e da un lungo striscione: «Una questione di cuore: societą non vendere. Kaką non chiedere». A tarda sera la notizia pił attesa ma anche ormai insperata dai fan rossoneri.

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