Più di 1 miliardo di cellulari venduti ogni anno nel mondo. È un numero impressionante, difficile anche solo da immaginare. È facile quindi capire come il Mobile World Congress (MWC) di Barcellona sia una delle fiere più ricche del pianeta, nonostante la crescita del mercato dei cellulari stia rallentando. Quella che fino allo scorso anno era chiamata 3GSM, è una kermesse dove i prodotti spesso vengono messi in secondo piano dalla levatura dei personaggi presenti. Si ha la sensazione che l'MWC sia uno dei pochi eventi legati alla tecnologia dove vengono veramente prese le decisioni che poi determinano le sorti del mercato. È una sensazione sottile, perché molto, quasi tutto, avviene in stanze chiuse, lontano dal clamore dei padiglioni stracolmi di visitatori, rigorosamente in giacca e cravatta, che hanno pagato almeno 600 euro per accedere alla fiera e molto di più per trovare una sistemazione a Barcellona, dove un albergo da 50 euro a notte arriva fino a 500 durante i giorni della fiera. Si vedono i prodotti, si assiste anche in diretta agli annunci delle aziende presenti, ci si rende conto di essere molto vicini alla stanza dei bottoni, ma allo stesso tempo si ha la chiara sensazione che molto avviene dietro le quinte. Ma cosa ci aspetta nel 2008 nel settore più in salute della tecnologia? Alcuni trend sono molto chiari, altri meno e c'è sicuramente ancora chi vuole rischiare proponendo nuovi prodotti e servizi.
Cos'è un cellulare
Sono passati più di 20 anni dalla nascita dei primi cellulari, ma se andiamo a vedere quali sono state le principali fonti di ricavo degli operatori, tutto ruota ancora intorno alle due funzioni principali dei telefonini: voce e sms. Modelli iper-tecnologici o molto semplici, alla fine continuiamo a usarli per le stesse due funzioni di base per cui sono stati immaginati ormai molti anni fa. Se andiamo a vedere i dati presentati da Vodafone a metà novembre, relativi al primo semestre dell'anno fiscale che va quindi da aprile a settembre 2007, notiamo come ancora oggi sul mercato europeo, che è sicuramente il più maturo al mondo, su 12,6 miliardi di sterline di fatturato quasi 9 vengono ancora dalla voce. Se a questi ricavi aggiungiamo 1,5 miliardi di sterline legati agli SMS, ben 10,2 miliardi su 12,6 del fatturato di Vodafone in un semestre in Europa, ossia l'80%, nel 2007 arriva ancora da voce e SMS. Analizzando i tassi di crescita la situazione si ribalta completamente. La voce è ormai in calo del 2%, la messaggistica tiene con una crescita dell'8,6%, la vera impennata avviene con i dati che crescono del 40%. Questi dati non influiscono solo sui bilanci di aziende multinazionali e sulle decisioni dei super-manager, sono una diretta conseguenza delle nuove tecnologie disponibili e, in ultima analisi, del modo in cui noi utilizziamo i cellulari. Il cambiamento è iniziato già da qualche anno e utilizziamo sempre di più il nostro cellulare come strumento per collegarci, per gestire i nostri media digitali, per orientarci.
Da telefono a computer
Nokia chiama i suoi cellulari più evoluti Multimedia Computer. Difficile dargli torto quando un prodotto come l'N96, annunciato a Barcellona e disponibile nel terzo trimestre 2008, ha 16 gigabyte di memoria, una fotocamera da 5 megapixel, GPS integrato e uno schermo da 2,8 pollici. In 125 grammi c'è un concentrato di tecnologia che permette realmente di avere sempre con sé tutti i propri media, di accedere a Internet, di scattare foto di qualità comparabile a una compatta e di vedere la televisione grazie al ricevitore DVB-H. L'N96 è quasi esagerato ma è l'esempio più evidente di un trend molto preciso. Oggi in un cellulare diamo per scontato che ci sia una fotocamera, con risoluzioni minime di 2 megapixel e che spesso arrivano a 5. Meno scontato poter ascoltare musica, guardare e realizzare filmati, scaricare la posta, collegarsi a Internet e avere un navigatore GPS dentro il cellulare. Meno scontato perché ci sono prodotti che fanno molto bene una singola attività, BlackBerry la posta elettronica tanto per fare un esempio, ma non c'è ancora un unico prodotto che riesce a fare tutto quanto nel modo migliore. Rispetto all'anno scorso poi c'è stato un prodotto, quasi del tutto assente a Bacrellona, che ha cambiato radicalmente le carte in tavola. Parliamo, naturalmente, dell'iPhone che ha rivoluzionato il modo di utilizzare un cellulare e che ha fatto capire come sia possibile vendere un telefono non per fare telefonate, ma prima per tutte le altre funzioni e poi, secondariamente, per essere usato come telefono. L'impatto dell'iPhone si è fatto sentire e va oltre il design del prodotto, l'interfaccia rivoluzionaria e l'incredibile facilità d'uso. Apple, che in questo è maestra, è riuscita a cambiare il modo di vendere un cellulare e di creare un nuovo tipo di rapporto con gli operatori. È troppo presto capire quale sarà il reale successo dell'iPhone e se Apple riuscirà a raggiungere l'ambizioso obiettivo di 10 milioni di iPhone nel primo anno di vita del prodotto. È invece certo il fatto che l'arrivo dell'iPhone ha alzato nettamente le aspettative sulle prestazioni e le funzionalità di un cellulare.
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