Tra gli stand più apprezzati all'ultima edizione di Art Basel Miami Beach (1-4 dicembre 2016) c'è stato quello della galleria Gmurzynska di Zurigo: intitolato «One Hundred Years Ago: The Future Languages Of Art In Russia Around 1917» è stato dedicato al centenario dell'Avanguardia russa, con la curatela di Sir Norman Rosenthal e l'allestimento di Claude Picasso. ArtEconomy24 ha intervistato il ceo e partner della galleria, Mathias Rastorfer.
Da quando la galleria si occupa di Avanguardia russa?
La galleria esiste da più di 50 anni e ha iniziato a mostrare l'avanguaria russa nel 1965. Negli anni è diventata un leader del settore, ma poi ha deciso di diminuire il suo impegno nel campo e concentrarsi solo su alcuni nomi, e ciò ha anche a che fare con lo sviluppo del mercato.
Come si è evoluto il mercato?
Per lungo tempo l'Avanguardia russa è stata una novità. Ancora negli anni ’60 i prezzi erano gestibili. Per esempio abbiamo avuto anche i famosi artisti Cy Twombly e Donald Judd nelle vesti di collezionisti di Avanguardia russa e abbiamo venduto loro disegni di Malevich sui 5-10.000 marchi tedeschi. Poi i prezzi hanno vissuto un incremento drammatico fino ad arrivare ai 60 milioni di dollari per Malevich.
E il problema dei falsi?
Negli anni ’80-’90, con l'apertura della Russia e l'ingresso sul mercato degli oligarchi, è stato riversato sul mercato molto materiale privo di fondamento. Ciò non ha aiutato il mercato, sebbene oggi non sia più così. Per questo motivo la galleria Gmurzynska si è alquanto ritirata, non volevamo prendere parte alla speculazione e ci siamo concentrati su quello che conoscevamo bene. Non abbiamo avuto a che fare con i compratori russi, ma solo con gli occidentali e coi musei.
E oggi?
Oggi il mercato è stabile. All'asta si trovano nomi ricercati, niente nomi esotici sconosciuti. All'epoca, la diffusione dei falsi è stata dovuta in parte alla mancanza di conoscenza, in parte alla grande richiesta dalla Russia. Il mercato si è gonfiato, ma poi si è nuovamente sgonfiato, oggi c'è molta più consapevolezza. Alla scorsa edizione di Art Basel Miami Beach (dicembre 2016) abbiamo dedicato una mostra all'Avanguardia russa in occasione dell'anniversario della rivoluzione di quest'anno, curata da Norman Rosenthal e disegnata da Claude Ruiz-Picasso. È stata un grande successo, abbiamo venduto a collezionisti e musei.
In che modo la galleria Gmurzynska ha fatto fronte alla diffusione dei falsi?
Negli anni ha sempre cercato di creare un fondamento scientifico per questi artisti. La fondatrice della galleria, Antonina Gmurzynska, originaria della Polonia, ha lavorato a stretto contatto con il museo Muzeum Sztuki di ŁLódź, che è stato uno dei primi musei per l'arte astratta al mondo (fondato nel 1931). La galleria ha promosso moltissime pubblicazioni scientifiche e ha introdotto all'Avanguardia russa collezionisti importanti come Peter Ludwig e il barone Hans Heinrich Thyssen-Bornemisza, le cui collezioni sono ora musealizzate. Inoltre ha collaborato con musei come il MoMAe laTate a mostre importanti, e rappresenta il lascito di Rodchenko.
Come evitare i falsi?
Affidandosi a fonti sicure. Importantissima è la provenienza e la storia espositiva. Anche se non tutto è documentato in fotografie, si possono fare ricerche approfondite sulla storia delle mostre. L'analisi tecnica è meno importante rispetto alla storia espositiva.
Chi sono i nomi top e più cari sul mercato?
Malevich, El Lissitzky e Rodchenko. Non c'è più molto sul mercato, in parte perché nel 1964 l'allora ministro russo della cultura Ekaterina Furtseva ha emesso un decreto per far distruggere tutte le opere dell'Avanguardia che erano nei musei. Ma anche i collezionisti privati nascosero o distrussero le loro opere dell'Avanguardia russa in quel periodo, perché persino mostrare queste opere era considerato agitazione politica e significava la deportazione in Siberia. E infatti molte sono state distrutte, per cui oggi c'è sicuramente più richiesta che offerta. Gli oli sono sempre più rari, si trovano per lo più lavori su carta.
E quelli meno noti e sottovalutati?
Tra gli uomini, Ilya Chashnik, Boris Ender, Pavel Filonov, Paul Mansouroff e Nikolai Suetin. Tra le donne, Maria e Xenia Ender, Olga Rozanova e Varvara Stepanova.
A proposito di artiste donne, nel 1980 avete dedicato una mostra alle artiste dell'Avanguardia russa...
Sì, ci sono opere fantastiche di artiste come Liubov Popova, Olga Rozanova, Varvara Stepanova. Nell'Avanguardia russa le donne erano veramente sullo stesso piano degli uomini, cosa che non esisteva all'epoca né negli Usa, né in Europa. Il motivo si ritrova nei principi rivoluzionari, che nell'Avanguardia russa vennero veramente applicati e fecero sì che le donne fossero sullo stesso livello dei colleghi uomini. Rispetto al loro valore storico-artistico e ai valori dell'arte contemporanea, i loro prezzi sono ancora sottovalutati. Per esempio un lavoro su carta della Popova va da 60.000 a 100.000 dollari.
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