In una società sempre più attenta alla cura del benessere psico-fisico, il tema del sonno è tornato in primo piano. E se negli anni Novanta e Duemila il proverbio “chi dorme non piglia pesci” faceva da coté alle storie di super manager di successo svegli per venti ore di fila, oggi il riposo sembra aver riconquistato il rispetto che merita ogni attività che insieme è necessaria e piacevole. In quest’ottica, anche la “cornice” ha acquisito un’importanza sempre maggiore.
Il protagonista dell’arredamento è senza dubbio il letto, che si evolve senza mai perdere le proprie caratteristiche: deve essere soprattutto comodo, accogliente, rilassante. Al Salone del mobile 2018, in programma dal 17 al 22 aprile, non mancheranno grandi ritorni e nuove idee. Poltrona Frau, per esempio, presenta Times, letto che prende nome dal popolare font tipografico. Progettato dallo Style & Design Centre interno, è insieme essenziale e ricercato: la testata, ammorbidita da un maxi cuscinone, è personalizzata da un gioco di pieni e vuoti che alleggeriscono la struttura in legno, già lineare. Tape, letto firmato da Philippe Nigro per Novamobili, è un inno alla comodità. E, nel design, si concede un guizzo urbano e funzionale insieme: quattro cinture che “sostengono” la morbida imbottitura in tessuto, ai quattro angoli del mobile.
Tra le novità di Flou, invece, c’è New Bond di Matteo Nunziati, un letto contemporaneo con una forte componente sartoriale. Al Salone del Mobile l’azienda celebra anche i primi 40 anni di uno dei suoi modelli più iconici: Nathalie, disegnato da Vico Magistretti nel 1978. Il letto sarà presentato in una limited edition celebrativa. Sempre in tema di letti dalla forte componente tessile, improntati alla comodità massima, e di quarantesimi anniversari, Hästens presenta due versioni del modello 2000T, ciascuna delle quali reinterpreta in modo diverso l’iconico blue check che l’azienda svedese ha introdotto nel 1978. la prima è Appaloosa, che impiega due giorni di lavoro per essere realizzato artigianalmente e trasforma il manto a macchie irregolari di questa razza equina in una fantasia di ispirazione cubista. La seconda è Marwari, tinta unita marrone, che riprende le tecniche manifatturiere dei maestri sellai.
Mentre i confini degli ambienti interni all’abitazione diventano sempre più labili, complici spazi dalle dimensioni ridotte, la camera rimane un luogo a sé. E se la separazione non viene creata con le classiche pareti, può essere fatta con sistemi componibili e cabine armadio di ultima generazione. La parola d’ordine, quando si parla di guardaroba di ultima generazione, è personalizzazione: l’armadio “evoluto” serve per organizzare abiti e accessori e, insieme, per organizzare lo spazio. Quindi, non viene messo da parte né reso invisibile. Ne è un esempio la cabina armadio Solo di Albed: si tratta di una struttura freestanding in grado di adattarsi al tipo di ambiente. Il modello è realizzato in alluminio e vetro, con mensole e accessori in legno laccato opaco (le finiture si possono scegliere), con dettagli in pelle, ed è dotato di un sistema di illuminazione interna integrato nel montante verticale. All’insegna della modularità anche Camerino, parte del sistema Freedhome di Caccaro: uno spazio da personalizzare nelle dimensioni, negli accessori e dei materiali che verrà presentato a Rho Fiera durante il Salone del Mobile. Anche Scavolini presenterà un sistema di contenitori personalizzabili: Boxlife, progettato dallo studio Rainlight, è ideale anche per fondere le zone giorno e notte.
In camera c’è sempre spazio anche per una cassettiera, purchè “evoluta”: Molteni&Co, a questo proposito, presenta Teorema di Ron Gilad, una cassettiera-contenitore in legno e vetro, personalizzabile anche mediante la rotazione di 45° dei cassetti.
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