L’evoluzione del focolare domestico continua la sua corsa verso nuovi paradigmi: la cucina si apre al resto della casa, con soluzioni modulari, mobili integrabili, materiali di grande raffinatezza che non sminuiscono una zona caratterizzata da estrema funzionalità e uso, diventata vivibile in tutti i momenti della giornata. All’appuntamento biennale di Eurocucina 2018, dal 17 al 22 aprile alla Fiera di Rho, diverse aziende interpretano questa idea.
Boffi, per esempio, presenta la cucina Combine firmata da Piero Lissoni: monoblocchi combinabili tra loro che formano isole specifiche a seconda della funzione: cottura, preparazione, lavaggio. La rifinitura dei quattro lati dei blocchi permette composizioni angolari, a zig zag, lineari, magari in abbinamento a tavoli posizionati posteriormente per zone pranzo contenute o estendibili. «Combine è come un gioco complesso con elementi molto semplici, dove si costruiscono aree di lavoro e di vita»: così l’architetto ha descritto il suo progetto, un ibrido tra cucina compatta e a isola.
Anche Dadapunta sulla cucina componibile con Ratio di Vincent Van Duysen: di impostazione molto architettonica, ha reticoli metallici che disegnano la struttura di base, pensili, colonne, cappe e accessori, mentre volumi pieni e piani diversi, agganciati agli elementi tecnici strutturali, danno calore al progetto con essenze ricercate e pietre naturali. Sono sulla stessa linea Blade di Modulnova, azienda friulana che compie trent’anni, e Fusion Kitchen, la nuova cucina di Lago: una soluzione modulare che gioca sui contrasti materici di tre blocchi compatti. La base centrale in legno Wildwood, un rovere antico con venature tridimensionali, fa da appoggio a massi di marmo diversi resi leggeri dalla sospensione su vetro temperato.
Cesar spinge sull’integrazione con il resto della casa predisponendo l’aggiunta di una libreria, pensata per ospitare anche elettrodomestici o contenitori: è l’elemento The 50's che si accompagna all’area di lavoro centrale Williamsburg e alla finitura Intarsio nel progetto di Garcia Cumini. Ispirata agli Anni 50, la struttura si propone come connettore con la zona living: anche qui, alla base c’è l’integrazione con il resto della casa.
Raggiunge il medesimo obiettivo, ma attraverso un’impostazione diversa, Ernestomeda con il progetto Inside System, disegnato dall’art director dell’azienda Giuseppe Bavuso: si tratta di un sistema di cabine contenitori, personalizzabili al loro interno con tutto il necessario – piani cottura, lavabi, ma anche mobili portabottiglie o lavatrici – che si possono aprire o chiudere alla bisogna attraverso un sistema di ante rototraslanti a impacchettamento laterale (un meccanismo appositamente realizzato). In questo caso la cucina diventa una nicchia della casa razionalizzata, da nascondere quando non serve. Un angolo, da posizionare in (quasi) qualsiasi zona. Come l'isola Archetipo di L'ottocento, nata dalla collaborazione con makethatstudio: è così elegante da star bene (quasi) dappertutto. Un approccio simile è quello dei giapponesi di Sanwa Company: cucine compatte, autosufficienti, pensate per gli spazi ridotti. La cucina Ceragino, in particolare, sarà presentata con un nuovo rivestimento dall’effetto corten.
Il lavoro sui metalli è una vena comune a diversi nuovi progetti. Minotticucine, per esempio, propone un prodotto in bronzo fuso: Terra, la cucina disegnata 15 anni fa da Claudio Silvestrin, viene ripensata nel nuovo materiale che ne accentua il carattere scultoreo. Anche Snaidero cerca la ferrosità, ma da un punto di vista inaspettato: il progetto Way Materia disegna infatti una nuova finitura ceramica con effetto metallo, dal colore liquirizia. E Franke lancia la sua Super Metallic Collection 2018: quattro nuove livree (copper gold, sterling silver, copper grey e lunar grey) metalliche, cangianti, per Fragranite, il materiale ultra-resistente utilizzato per i suoi lavelli.
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