E' morto nella notte all'ospedale di Casale Monferrato, dove era stato ricoverato per l'aggravarsi delle sue condizioni, lo scrittore Sebastiano Vassalli. Aveva 73 anni ed era malato da tempo. Vincitore dei maggiori premi letterari italiani, tra cui lo Strega e il Campiello, ha scritto per i più importanti quotidiani italiani.
Sebastiano Vassalli era nato a Genova il 24 ottobre del 1941. L'autore de “La Chimera” ha vissuto quasi la sua intera esistenza a Novara, o per essere più esatti nelle campagne della pianura novarese, a Biandrate.
Figlio di madre toscana e di padre lombardo, si era laureato a Milano con Cesare Musatti. Dopo un periodo di insegnamento, la via della letteratura. Il successo è giunto nel 1990, con la Chimera, romanzo storico ambientato nel 1628. E' la storia di un processo (vero) a una strega nella Milano dei Promessi Sposi.
Tra i suoi libri di maggior successo, La Notte della Cometa, biografia-romanzo di Dino Campana, Marco e Mattio, Cuore di Pietra, Un infinito numero.
Lo scorso maggio ha ricevuto dall'accademia del Nobel la candidatura al premio 2015 per la Letteratura. La Chimera, titolo scelto per il suo romanzo di maggior successo, altro non è che il Monte Rosa agli occhi dei contadini che, tormentati dall'afa e chini sulle risaie, alzavano gli occhi verso l'orizzonte e vedevano, lontano, il massiccio della montagna innevata.
Ha iniziato la sua carriera come insegnante anche se il suo approccio all'arte lo ha visto cimentarsi inizialmente anche con la pittura e la poesia. Prima di diventare scrittore Vassalli è stato infatti pittore e proprio un suo quadro è appeso alla parete dello studio del Sindaco di Novara. Il gallerista Cardazzo gli organizzò una importante mostra presso la galleria il Naviglio a Milano; successivamente la mostra fu spostata presso la Galleria del Cavallino a Venezia. Dopo queste mostre si è dedicato alla scrittura lasciando la strada della pittura.
La prosa lo ha visto avvicinarsi alla cosiddetta neoavanguardia, negli anni '60 e '70, nell'ambito del «Gruppo '63» con alcune prose sperimentali (tra cui «Narcisso», «Tempo di massacro» e «L'arrivo della lozione») e fondare riviste quali «Ant. Ed.» e «Pianura».
Da un lato la candidatura al Premio Nobel per la letteratura e l'assegnazione del Premio Campiello alla carriera, che avrebbe dovuto ritirare a settembre a Venezia, dall'altro la scoperta, all'inizio della scorsa primavera, di un tumore fulminante e incurabile, tenuto riservato: sono i contrastanti eventi che hanno segnato gli ultimi mesi di vita dello scrittore scomparso in una camera dell'hospice «Monsignor Zaccheo» di Casale Monferrato (Alessandria). Era stato lui stesso a scegliere quella casa di cura, allontanandosi, con grande dispiacere ma con lucidità, dalla sua Novara, per vivere con discrezione la malattia che lo aveva colpito.
Tra gli anni Sessanta e Settanta si è dedicato all'insegnamento coltivando, in parallelo, un'intensa attività artistico letteraria e partecipando, anche come pittore e fondando riviste quali «Ant. End» e «Pianura», alle vicende della cosiddetta neoavanguardia nell'ambito del Gruppo '63. Sono di questo periodo alcune prose sperimentali come «Narcisso», uscito nel 1968 da Einaudi, cui seguono «Tempo di massacro» e «L'arrivo della lozione» (Calypso), e plaquette poetiche quali «Il millennio che muore» (Einaudi 1972). Rispetto a queste esperienze giovanili, nel 1980 «Abitare il vento» (Einaudi) segna una svolta: il protagonista, come nel successivo «Mareblù», uscito due anni dopo da Mondadori, si sente incapace di cambiare il mondo con metodi trasgressivi e rivoluzionari. E' del 1983 il provocatorio pamphlet «Arkadia», dove Vassalli critica i gruppi sperimentali di cui ha fatto parte: nella sua ricerca di nuovi personaggi o, meglio, di una letteratura pura, diventa emblematico il poeta Dino Campana, riproposto nel 1984 nella «Notte della cometa» (Einaudi). Nel 1985 Vassalli ha scritto il pamphlet «Sangue e suolo», nato da un'inchiesta propostagli all'Einaudi da Giulio Bollati sul bilinguismo e il calo numerico degli italiani in Alto Adige, e «Il neoitaliano». Nel 1990, avviando una personale opera di ricerca storica, è arrivato il grande successo editoriale de «La chimera», ambientato nel Seicento, vincitore lo stesso anno del Premio Strega. Pubblicato da Einaudi e tradotto in diverse lingue, il romanzo fa affiorare un gusto per l'intreccio e la costruzione dei personaggi che gli ha valso un grande favore di critica e pubblico, raccontando la storia di una strega. E' dedicato invece al Settecento «Marco e Mattio», uscito da Einaudi nel 1992, e all'Ottocento e agli inizi del Novecento «Il Cigno» (Einaudi, 1993) prima e, dopo la parentesi quasi fantascientifica e satirica di «3012: cuore di pietra» (Einaudi, 1996), un'epopea della storia democratica dell'unità d'Italia che ruota intorno a una grande casa di Novara. Nel 1998 è uscito «Gli italiani sono gli altri», (Sottotitolo «Viaggio (in undici tappe) all'interno del carattere nazionale italiano», Baldini e Castoldi), una raccolta di articoli polemici scritti per varie testate giornalistiche, e il romanzo «La notte del lupo» (Baldini e Castoldi), protagonista Yoshua, un Gesù privato di ogni aspetto divino e soprannaturale. Con «Stella avvelenata», pubblicato da Einaudi nel 2003, Vassalli è tornato alle grandi storie raccontando di un giovane chierico di Casale Monferrato che, nel 1441, intraprende un viaggio verso Parigi. Nel 2005 ha pubblicato «Amore lontano» (Einaudi) e «Terra d'acque. Novara, la pianura, il riso» (Interlinea), dove racconta se stesso e i luoghi dove ha trascorso gran parte della sua vita e dove ha ambientato molti dei suoi romanzi. Negli ultimi anni Vassalli si è avvicinato al presente, riscoprendo anche il genere del racconto con «La morte di Marx e altri racconti», (Einaudi, 2006), mentre nel 2007 ha pubblicato per Einaudi «L'italiano», dodici storie esemplificative del carattere degli italiani, della loro debolezza e meschinità. Nel 2008 sono usciti «Dio, il diavolo e la mosca nel grande caldo dei prossimi mille anni» (Einaudi) e «Natale a Marradi. L'ultimo Natale di Dino Campana» (Interlinea). E proprio con la casa editrice Interlinea di Novara, diretta da Roberto Cicala, Vassalli aveva affidato negli ultimi 15 anni diversi scritti. I libri più recenti Vassalli li ha pubblicati con Rizzoli: «Terre selvagge» (2014), un viaggio nel tempo, in un'Italia ancora misteriosa, al tempo dell'antica Roma, e «Il confine. I cento anni del Sudtirolo in Italia (2015).
È stato commentatore e opinionista per diversi giornali, tra cui «La Repubblica», «Il Corriere della Sera» e «La Stampa». (S.Bio.)
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