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Draghi replica alla Germania: «La Bce non obbedisce ai…

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Draghi replica alla Germania: «La Bce non obbedisce ai politici». Tassi ai minimi anche dopo la fine del Qe

La Bce prosegue sulla sua strada nonostante le critiche che piovono da Berlino. Oggi l’istituto guidato da Mario Draghi ha annunciato di aver iniziato «l'espansione» del programma di acquisti mensili di titoli a 80 miliardi di euro, ha lasciato invariati i tassi ai minimi storici e soprattutto ha ribadito che resteranno agli attuali livelli «o anche inferiori» oltre la fine del programma di acquisto titoli, previsto nel marzo 2017.

Questo nel quadro di una ripresa che continua ma è frenata da incertezze globali «persistenti» e da un’inflazione che «potrebbe tornare negativa nei prossimi mesi» prima di ricominciare a crescere verso fine anno.

Il presidente della Bce ha giocato insomma in difesa, ma non si è risparmiato dei contrattacchi, per esempio quando ha ricordato che «negli ultimi 4 anni» la Bce con la sua politica monetaria è stata l’unica a sostenere la crescita nell’Eurozona - una critica evidente ai governi - o quando ha sottolineato i sostanziosi guadagni realizzati dai fondi grazie ai suoi acquisti di titoli di Stato.

«La Bce lavora per tutta l’Eurozona, non solo per la Germania»
C’era molta attesa in particolare per le risposte che Draghi avrebbe dato all’establishment politico tedesco, capeggiato dal ministro delle Finanze Schaeuble, che lo ha accusato di danneggiare i risparmiatori tedeschi con la prolungata politica dei tassi a zero e addirittura di aver indirettamente favorito l’affermazione del partito euroscettico Alternativa per la Germania. La risposta è arrivata: i vertici della Bce, ha detto Draghi, obbediscono «alle leggi» e non ai politici, aggiungendo che «il consiglio direttivo difende unanimemente l'indipendenza della banca centrale e l'adeguatezza» della sua attuale politica monetaria. La Bce, ha chiarito, ha un mandato «per l'intera Eurozona», non per la sola Germania. Durante il loro recente incontro a Washington per le riunioni del Fondo monetario, ha tenuto a precisare Draghi, ha avuto con Schaeuble un chiarimento «positivo, sincero, pacato e molto amichevole». «Schaeuble è poi tornato sulle sue parole», ha rilevato Draghi, con smentite e precisazioni «che sono certamente benvenute».

Nessun«denaro dall’elicottero» in arrivo
Chi critica la Bce per la sua politica di tassi negativi, ha ricordato, «ha ricevuto anche sostanziosi capital gain dai titoli che acquistiamo. Bisogna resistere alla tentazione di criticare» questa scelta in continuazione, ammettendo comunque che «è evidente che i fondi pensioni e assicurazioni sono pesantemente toccati dai tassi negativi». Draghi ha inoltre smentito che la banca abbia mai discusso dell’ipotesi di «helicopter money», cioè di finanziamenti diretti alle famiglie, perché sarebbe piena di «difficoltà» anche di ordine legale. Proprio questa ipotesi aveva subìto un vero e proprio fuoco di fila di critiche in Germania.

Fondo Atlante «piccolo passo nella giusta direzione»
Una breve dichiarazione è stata riservata da Draghi anche al fondo Atlante creato dalle banche italiane per aiutare le ricapitalizzazioni e la riduzione dei crediti deteriorati. Il fondo «è un piccolo passo nella giusta direzione», ha commentato il presidente della Bce. Proprio oggi Quaestio Capital Management Sgr, la società che gestisce il fondo, ha annunciato di aver raggiunto u nnumero di adesioni sufficiente ad avviarne l’operatività mentre ieri ha ottenuto il via libera della Consob alla commercializzazione delle quote.

Tassi invariati ai minimi
Il 10 marzo scorso Mario Draghi ha sorpreso i mercati annunciando una serie di misure espansive per far fronte a stime di inflazione riviste nettamente al ribasso e a una crescita più debole del previsto. La Bce in quell’occasione ha tagliato tutti e tre i principali tassi d’interesse: il tasso di riferimento (refinancing rate) dallo 0,05% a zero, quello sui depositi da -0,30 a -0,40% e la marginal lending facilitydallo 0,30 allo 0,25 per cento. La novità forse più rilevante è stata l’incremento degli acquisti mensili di titoli di Stato da 60 a 80 miliardi, la misura più attesa e potenzialmente quella dal maggiore effetto. Il programma durerà almeno fino al marzo 2017.

Come funzionerà l’acquisto di corporate bond
Nel programma di Qe inoltre sono stati inseriti per la prima volta i bond denominati in euro emessi da società non finanziarie, purché abbiano un rating a livello di investimento (investment grade). Gli acquisti di corporate bond partiranno in giugno, ha detto oggi Draghi. La Bce si è dotata di ampi margini di manovra nell'attingere ai mercati dei bond privati, nell'ambito del suoi piani di acquisti potenziati a 80 miliardi di euro al mese. Le operazioni verranno condotte da sei banche centrali nazionali (Italia, Belgio, Germania, Spagna, Francia e Finlandia) coordinate dalla stessa Bce e potranno riguardare non solo emissioni già in circolazione (mercato secondario) ma anche bond all'asta di emissione (mercato primario).
Una differenza significativa quindi rispetto a quanto avviene con i titoli di Stato, che possono essere acquistati dalla Bce solo quando già in circolazione per non incappare nel divieto di finanziamenti pubblici. Le emissioni dovranno essere denominate in euro e avere un rating minimo BBB- da parte di una delle tre maggiori agenzie. La scadenza residua dovrà risultare di almeno 6 mesi e non superare i 30 anni e soprattutto basterà che l'emittente abbia sede nell'area euro, anche se la capogruppo finale dovesse avere la sede legale fuori dall'Unione valutaria. La Bce potrà acquistare i bond di società non finanziarie, comprese le assicurazioni purché la capogruppo non sia una banca. (G.Me.)

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