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Fiat Chrysler apre bene il 2016: raddoppia l’utile ma…

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Fiat Chrysler apre bene il 2016: raddoppia l’utile ma l’aumento del debito pesa sul titolo

Fiat Chrysler apre il 2016 con un aumento di fatturato e utili. Il consiglio d'amministrazione della società olandese, riunitosi a Londra, ha approvato i conti del primo trimestre che vedono un lieve aumento dei ricavi (+3%) a 26,57 miliardi di euro e un utile operativo (Ebit) quasi raddoppiato (+88%) a 1,3 miliardi dai 696 milioni del 2015. L'Ebit «adjusted» (escluse le poste non ricorrenti) è aumentato da 700 milioni a 1,379 miliardi, con un margine quasi raddoppiato dal 2,7% al 5,2%. L'utile netto è salito a 478 milioni da 27 dello stesso periodo dell'anno precedente.

Il debito netto industriale, l'indicatore principale della solidità finanziaria del gruppo, è salito a fine marzo a 6,6 miliardi di euro dai 5 miliardi di fine dicembre. L'incremento di 1,5 miliardi è «principalmente attribuibile all'impatto negativo, pari a 1,3 miliardi di euro, della normale stagionalità del capitale di funzionamento, accentuato dal rallentamento produttivo per il passaggio a nuovi modelli e dai minori volumi di autovetture negli Stati Uniti». L'aumento - superiore alle attese - ha contribuito a far scivolare il titolo Fca in Borsa all'annuncio dei risultati (-2,6% a 7,03 euro, il peggiore del Ftse Mib).

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Come già nei trimestri precedenti, il grosso dei profitti di Fca arriva dal Nordamerica: 1,22 miliardi con un raddoppio rispetto al primo trimestre 2015, con un aiuto anche dalla rivalutazione del dollaro rispetto all'euro. Pur con un contributo che resta limitato, è andata bene anche in Europa (utile da 25 a 96 milioni, con un margine vicino al 2%) e un risultato incoraggiante arriva anche dall'America Latina, con un attivo di 11 milioni rispetto a una perdita di 65. In calo i profitti in Asia (12 milioni contro i 65 di 12 mesi prima). Più che dimezzato anche l'utile di Maserati, da 36 a 16 milioni di euro.

Il gruppo conferma i target per l'intero 2016: ricavi netti di «oltre 110 miliardi», Ebit adjusted di «oltre 5 miliardi», utile netto adjusted di «oltre 1,9 miliardi», debitto netto industriale a fine anno di «meno di 5 miliardi».

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