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la giornata dei mercati

Milano maglia rosa in Europa, chiude a +2,8% con UniCredit in rally a +13%. Wall Street da record

Andamento titoli
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Seduta nel segno delle banche per Piazza Affari. Le rassicurazioni sulla solidità del sistema italiano da parte del ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, unite alla convinzione che un accordo con l’Unione europea sulla possibile messa in sicurezza precauzionale di alcuni casi critici sia a portata di mano, hanno innescato gli acquisti sui titoli degli istituti di credito. A Milano, maglia rosa di giornata in Europa, il FTSE MIB ha così guadagnato il 2,83%, trainata in primo luogo dal balzo di Unicredit (+13,45%), che ha beneficiato anche della vendita del 10% del capitale della controllata Finecobank (-1,13%). Bene Ubi Banca (+10,86%), Bper (+8,15%), Mediobanca (+7,34%), Intesa Sanpaolo (+6,56%) e Bpm (+7,63%).

In rialzo comunque tutte le Piazze del Vecchio continente (segui qui l'andamento dei principali indici), grazie alle indicazioni positive per il 2016 fornite dai principali istituti di statistica della zona euro, e guadagna terreno anche Wall Street, dove gli indici toccano nuovi record.

Tornando a Piazza Afffari, tra i titoli delle banche continuano a rimanere sotto la lente quelle di Banca Mps, mentre il mercato si interroga sulla soluzione che verrà trovata per i crediti in sofferenza dell'istituto.

Bene Telecom, denaro sulle Fca
Telecom Italia
, dopo un avvio incerto, ha iniziato a essere ben comprata, mentre gli investitori valutano l'impatto che avrà l'ingresso di Iliad sul settore delle tlc italiane. Anche Moody’s ha puntato l’indice sugli scenari futuri, pur sottolineando che Iliad non sarà veramente operativa prima di due, tre anni. Acquisti anche sulle Fca, mentre sono più sotto tono le Ferrari. Vanno giù le Luxottica e le Prysmian.

Rcs a un soffio dalla soglia di un euro
Fuori dal paniere principale Rcs Mediagroup è sotto la soglia di un euro, negli ultimi giorni utili per aderire alle offerte di Urbano Cairo e della cordata guidata da Andrea Bonomi, con quest'ultima che ha messo sul piatto un euro cash. Ieri il cda della società editoriale ha giudicato ‘congrue’ entrambe le proposte.

Wall Street aggiorna i massimi

A New York, intanto, il Dow Jones ha messo a segno due primati: l'indice delle 30 blue chip si è prima portato sopra il livello record a cui era finita la seduta del 19 maggio 2015, quando aveva toccato i 18.312,39 punti. Pochi minuti dopo ha superato anche il record intraday raggiunto in quello stesso giorno e pari a quota 18.351,36 punti. Aggiorna i massimi anche l'S&P 500, mentre il Nasdaq torna sopra 5.000 punti, soglia raggiunta ieri nel corso della seduta per la prima volta dal 31 dicembre scorso. Sempre il Nasdaq, inoltre, riporta così in positivo il bilancio 2016. Alla fine listini in territorio positivo: Dow Jones +0,66% a 18.346,91 punti, Nasdaq +0,69% a 5.022,82 punti, S&P 500 +0,70% a 2.152,07 punti.

Rimbalza anche la sterlina, debole lo yen
Sul fronte dei cambi, continua la marcia al rialzo dell’euro, sia nei confronti del dollaro, sia nei confronti dello yen. Divisa nipponica debole anche contro il dollaro, mentre rialza la testa anche la sterlina in attesa dell'insediamento del nuovo premier Theresa May. In deciso rialzo il petrolio sulla prospettiva, resa nota dall'Opec, che la produzione dei Paesi al di fuori del cartello quest'anno diminuirà più delle attese.

Lo spread italiano è in calo in area 132 punti , mentre sull'area dei titoli di Stato è andata bene l'asta dei Bot a un anno, con un rendimento che è ulteriormente calato a -0,176%. Questa mattina è andata bene anche Tokyo (+2,46%), ancora in festa per la schiacciante vittoria del partito di Shinzo Abe che ha già promesso un nuovo piano di stimoli.

Eurozona crescerà 1,6% nel 2016 per Insee, Ifo e Istat
I mercati del Vecchio Continente hanno apprezzato le indicazioni degli istituti di statistica di Germania, Francia e Italia, ossia di Ifo, Insee e Istat secondo i quali il Pil dell’Eurozona è stimato in crescita dello 0,3% nel secondo trimestre, dello 0,4% nel terzo e dello 0,3% nel quarto. Così la crescita media attesa per il 2016 è stimata attorno all’1,6 per cento.

Nomina May rasserena mercati, occhi su Ecofin
In generale, il quadro in Europa sembra rischiararsi con la nomina, in calendario domani, di Theresa May premier britannica, al posto di David Cameron. Gli investitori scommettono che il processo di uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea possa a questo punto registrare un colpo d'acceleratore, ponendo fine al periodo di incertezza sulle trattative. A sorpresa, in effetti, Andrea Leadsom ha abbandonato la corsa alla poltrona di premier, lasciando la May in prima posizione e velocizzando tutto il processo. Intanto il Fondo Monetario Internazionale ha annunciato una sforbiciata alle previsioni di crescita dell’economia italiana proprio in modo da tenere conto dell’effetto Brexit. Per il 2016 l’Fmi prevede un aumento del Pil «di poco meno dell'1%» e per il 2017 «di circa l'1%». Prima dell’esito del referendum britannico il Fondo stimava un Pil italiano in rialzo dell'1,1% per il 2016 e dell'1,3% per il 2017. Sul fronte macro oggi è emerso che in Germania l’indice dei prezzi al consumo ha registrato a giugno un progresso dello 0,3% su base annua. I riflettori sono inoltre accesi sull’Opec, che oggi diffonderà il rapporto sul petrolio, oltre che sulla riunione dei ministri europei delle Finanze (Ecofin). Oltreoceano Alcoa ha aperto la danza delle trimestrali, pubblicando conti in calo, ma migliori delle attese.

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)

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