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Atlante2, la raccolta raggiunge 3 miliardi ma è ancora aperta

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L'Analisi|lo scenario

Atlante2, la raccolta raggiunge 3 miliardi ma è ancora aperta

Arriva a ridosso dei 3 miliardi di euro la dotazione del fondo Atlante2. Lo stato dell’arte del toto-sottoscrizioni è stato tracciato nel tardo pomeriggio di ieri nel corso di una riunione al ministero dell’Economia alla quale hanno preso parte, tra gli altri, esponenti della Cdp, del mondo assicurativo e del mondo bancario. Il conteggio dei contributi disponibili arriva al momento a quella somma, ma l’operazione non è ancora completata tanto che l’incontro di ieri non è stato determinante e ancora interlocutorio. Questo nonostante una data per la scadenza delle adesioni sia stata fissata per l’8 agosto. Fonti del ministero confermano lo svolgimento della riunione tecnica, alla quale non ha preso parte il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan che però viene costantemente informato, e sottolineano come la raccolta stia andando molto bene.

La novità importante emersa dal summit di ieri è la presenza, folta, dei gruppi bancari. Tutti i maggiori italiani (addirittura lo stesso Monte de’Paschi, i cui crediti problematici devono essere in parte rilevati da Atlante2), ma anche meno grandi, e probabilmente anche gruppi bancari esteri. Il contributo dei singoli istituti non deve essere elevato, se a fronte di una così massiccia presenza la quota di contribuzione del settore oscilla da un minino di 500 a un massimo di 750 milioni. L’aspetto importante, in ogni caso, è che questa disponibilità c’è e potrà variare probabilmente in base a quanto il ministero del Tesoro riuscirà a raccogliere da altri canali.

Gli altri contributi sul tavolo arrivano al momento da Cdp, Sga, Atlante1 e tre compagnie assicurative (come anticipato ieri da IlSole24Ore). La parte che verserebbero la Cassa (fino a 250 milioni) e la Sga (500 milioni) satura quel 20% massimo della dotazione complessiva che può essere coperta con fondi pubblici. Poste Vita è pronta a versare 200 milioni, altrettanto Generali mentre ieri Unipol ha dichiarato una disponibilità fino a 100 milioni. Atlante 1 destinerebbe alla causa 1 miliardo su 1,7 miliardi che sono rimasti dopo la sottoscrizione degli aumenti di capitale delle banche venete. La somma di queste voci porta a 3 miliardi (nell’eventualità che la quota delle banche arrivi al margine alto della forchetta) il toto-sottoscrizioni. Al target che in qualche modo è stato fatto trapelare nei giorni scorsi, e cioè 3,5 miliardi (ma forse potrebbe essere anche qualcosa di più se non altro per rispettare la quota del 20% che i fondi pubblici non devono superare), sembrerebbero mancare proprio quei 500 milioni che il governo si aspettava dal mondo delle casse previdenziali.

L’incontro di ieri, come detto, non è considerato risolutivo e questo implica che ci sia l’aspettativa di nuovi contributi che potrebbero arrivare, forse nell’arco della prossima settimana. Non è da escludere che altre compagnie assicurative facciano la loro parte, anche se con quote limitate. Ieri Cattolica ha tenuto il board sulla semestrale, ma nessuna indicazione è stata data a proposito del fondo Atlante2, neanche per dire che non ci saranno nuovi stanziamenti. E questo può far pensare che ci possa essere una riflessione in corso. Allianz diffonderà oggi i suoi conti, ma nessuna comunicazione sul tema Atlante è prevista.

È comunque verosimile immaginare che il ministero dell’Economia e i gestori del fondo Atlante prendano ancora tempo, magari fino a ridosso della pausa ferragostana.

Non sembra trapelare, comunque, preoccupazione per la mancate adesione delle casse previdenziali. Tutt’altro. Ma al momento non è dato sapere da chi potrebbero arrivare altre contribuzioni.

La decisione di creare un nuovo fondo Atlante distinto dal primo soggetto per intervenire soltanto sui non performing loans nascerebbe dal fatto che Atlante2 va ad operare su obiettivi diversi dal primo fondo e per i quali era stata avviata la prima raccolta. Limitazioni di statuto e di operatività, insomma.

Una nuova sottoscrizione per Atlante1, tra l’altro, sarebbe stata possibile solo tornando sugli stessi investitori, quando era evidente la necessità di ampliare il campo di azione della raccolta. Atlante2 è destinato a intervenire nell’acquisto di Npl del Monte de’Paschi, ma il suo ruolo potrebbe essere allargato anche ad altre banche.

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