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Trump non spaventa, Borse europee positive. Milano rimonta fino a…

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la reazione dei mercati

Trump non spaventa, Borse europee positive. Milano rimonta fino a -0,1%. Rally Wall Street

Andamento titoli
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Nessun effetto Trump per le Borse europee (qui l'andamento degli indici principali). Nonostante l'apertura in rosso, nel corso della seduta i listini hanno evitato il temuto sell-off e le principali Piazze continentali hanno salutato la vittoria di Donald Trump, eletto 45esimo presidente degli Stati Uniti, recuperando via via terreno fino a mettere a segno consistenti rialzi. Hanno infatti guadagnato oltre un punto percentuale Francoforte e Parigi, mentre la rimonta di Milano non è bastata a riportate il FTSE MIB in territorio positivo. Il calo è stato comunque modesto: -0,1%.

Gli investitori hanno premiato i titoli dei settori che, in base alle previsioni, trarranno maggior beneficio dalla vittoria di Trump, a partire da quelli della difesa, delle costruzioni e del settore farmaceutico (qui gli indici settoriali italiani). Tra le blue chip milanesi si sono così messi in evidenza Buzzi Unicem (+7,99%) e Leonardo (+7,61%), mentre la prospettiva, sempre più probabile, di un rialzo dei tassi Usa in dicembre ha penalizzato le utilities (-7,51% per Italgas).

Ha chiuso in territorio positivo anche Wall Street. Il Dow Jones, dopo aver toccato un nuovo record, sale dell'1,39% a 18.587,60 punti, il Nasdaq avanza dell'1,11% a 5.251,07 punti mentre lo S&P 500 mette a segno un progresso dell'1,10% a 2.163,07 punti.

Sul mercato dei cambi, il dollaro ha chiuso in rafforzamento nei confronti dell'euro: la moneta unica vale 1,0944 dollari contro 1,1020 ieri in chiusura. Un euro vale anche 114,71 yen (115,86), mentre il rapporto dollaro/yen è a 104,82 (105,14).

Volatilità sui mercati e incognita Fed sono le prospettive per i prossimi mesi

Incertezza e volatilità. Sono queste, in ogni caso, le costanti per i prossimi mesi che gli analisti vedono come probabili sui mercati, come conseguenza dell'elezione di Trump. Molte delle proposte di politica economica presentate in campagna elettorale sono considerate poco realistiche dagli investitori e questo alimenta il dubbio sulla tenuta della crescita Usa. L’incertezza è soprattutto sui tempi e sui modi in cui il nuovo presidente annuncerà e realizzerà la sua politica economica, elementi cruciali per capire in quanto tempo i mercati riusciranno a digerire il nuovo corso degli Stati Uniti. Nel breve termine, l'annunciata riduzione della pressione fiscale potrebbe favorire l'economia, ma il disavanzo di bilancio più elevato può spingere al rialzo i rendimenti obbligazionari e pesare sull'economia a lungo termine. In più, resta l'incognita della Fed che dovrebbe rialzare i tassi a dicembre. «Se non ci sarà una reazione scomposta dei mercati - commenta Matteo Radaelli, equity analyst di Hammer Partners - è probabile che la Federal Reserve confermi il rialzo dei tassi a dicembre tant’è che, dopo essere sprofondati inizialmente, i future sui fed funds sono tornati a prezzare come altamente probabile la stretta a dicembre».

Dollaro sulla parità dopo il crollo della notte

L’elezione a sorpresa di Trump si è tradotta questa notte in un deciso deprezzamento del dollaro che ora è però più che rientrato. Il biglietto verde sta addirittura guadagnando terreno: il cambio euro/dollaro, arrivato fino a sfiorare quota 1,13, è infatti sceso sotto la soglia di 1,10 dollari (segui qui l'andamento dell'euro/dollaro e qui l'andamento del dollaro contro le principali divise). Andamento simile anche per lo yen che durante la notte si era portato in prossimità di area 101 contro il dollaro e ora si attesta a 104,34 (105,14 ieri in chiusura).

IL CAMBIO EURO/DOLLARO
Dal 7 novembre (fonte: Thomson Reuters)

Vendite sulle auto, contrastate le banche. Salgono le materie prime

Sui listini europei sono penalizzate i titoli delle auto e in generale tutti quelli dei settori che potrebbero risentire di un inasprimento del protezionismo Usa (segui qui l'andamento dei principali settori europei). Sul FTSE MIB milanese sono state vendute anche le azioni delle banche, che risentono dell'aumento generale dell'incertezza oltre che della diffusione, ieri, di alcune trimestrali. Le vendite si concentrano su Fiat Chrysler Automobiles, Bper, Intesa Sanpaolo, Bpm, Banco Popolare, Unicredit. Tra i pochi titoli positivi, salgono Buzzi Unicem e Leonardo - Finmeccanica, premiata dalle attese sui maggiori investimenti nel settore difesa annunciati da Trump. Bene anche Recordati, che sale con tutto il settore farmaceutico, rinfrancato dalla vittoria di Trump visto che la Clinton aveva annunciato di voler calmierare i prezzi dei farmaci.

Nel resto d'Europa le banche hanno invece guadagnato terreno grazie alla prospettiva di un aumento dei tassi di interesse e alla previsione che la presidenza Trump non inasprirà la regolamentazione del settore del credito.

La Borsa di Mosca festeggia, male il Messico

I mercati russi, dopo un avvio negativo, hanno virato al rialzo nel giorno in cui Donald Trump è stato eletto presidente degli Stati Uniti. L'indice di Mosca RTS, siglato in dollari, ha chiuso in rialzo del 2,2 per cento. «La Russia potrebbe beneficiare delle elezioni di Trump, sulla speranza che il nuovo presidente riduca le sanzioni inflitte al Paese», ha commentato un economista di Charles Robertson. Mosca è stata accusata di avere favorito la campagna elettorale del candidato repubblicano, soprattutto dopo che Trump si è espresso a favore di un avvicinamento al Paese. Il presidente russo, Vladimir Putin, è stato uno dei primi a esprimere felicitazioni a Donald Trump per la sua vittoria, asserendo di sperare che inizi un lavoro reciproco per riallacciare le relazioni tra Russia e Stati Uniti. Per contro la candidata Hillary Clinton, ex-segretario di stato, difendeva una linea dura contro la Russia. Avvio negativo, invece, per la Borsa del Messico, con gli indici in calo del 2,5 per cento.

Spread BTp/Bund in area 156 punti

Si allarga, ma senza scossoni drammatici, lo spread BTp/Bund. Il differenziale di rendimento tra il decennale benchmark italiano e il pari scadenza tedesco, dopo aver aperto a 162 punti base, è sceso sul finale a 156 punti base, solo tre lunghezze sopra il closing della vigilia. Anche il rendimento del BTp si scosta di molto, chiudendo all'1,74% dall'1,72% di ieri .

LO SPREAD BTP-BUND 10Y
Dall’8 novembre (Fonte: Thomson Reuters)

L'oro balza sopra i 1300 dollari l'oncia,sprint finale del petrolio
L'oro torna ai livelli del post Brexit, con la corsa ai beni rifugio che premia il metallo prezioso oltre i 1300 dollari l'oncia (+2%), dopo aver toccato un top di 1336 dollari l'oncia.

IL PREZZO DELL’ORO
In dollari/oncia. Dal 7 novembre (Fonte: Thomson Reuters)

Dopo aver trascorso gran parte della giornata in moderato ribasso ha infine innescato il turbo il prezzo del petrolio, in rialzo di oltre un punto percentuale.

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)

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