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sui mercati venerdì

Nuovo crollo Mps (-13%) ma Piazza Affari resiste. Spread chiude a 186. Wall Street da record

Andamento titoli
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Finale di settimana all'insegna dell'equilibrio per le Borse azionarie europee che, in una giornata con scambi nuovamente bassi in termini di volumi a causa dell'assenza di buona parte degli investitori Usa per le festività del Thanksgiving Day, hanno chiuso le contrattazioni in sostanziale equilibrio e con il focus già spostato sugli appuntamenti dei prossimi giorni: l'intervento del presidente Bce, Mario Draghi, all'Europarlamento, il meeting Opec di Vienna e le statistiche di novembre sul mercato del lavoro Usa saranno infatti i passaggi più delicati della prossima ottava che culminerà con il referendum costituzionale in Italia.

Yoox guida il Ftse Mib, tonfo per Mps in vista del rafforzamento patrimoniale

A Piazza Affari, il FTSE MIB ha chiuso con un rialzo dello 0,09% portando a +1,5% il bilancio complessivo della settimana. Protagonista assoluta Monte dei Paschi: il titolo è crollato del 13% a 0,2 euro all'indomani del via libera dell'assemblea dei soci al piano di rafforzamento fino a 5 miliardi di euro che partirà dalla prossima settimana con la conversione volontaria di obbligazioni in azioni. In un'intervista a SkyTg24, il ministro del Tesoro Padoan si è detto fiducioso sull'esecuzione del piano lasciando intendere che il Tesoro (titolare di oltre il 4% del capitale) sottoscriverà l'aumento di capitale. Tuttavia l'incertezza sulla riuscita della delicata operazione e l'incognita sulle scelte degli obbligazionisti hanno fatto precipitare il titolo.

Deboli nel complesso gli altri bancari (con l'eccezione di Banco Popolare e Bpm in rialzo rispettivamente dell'1,3% e dell'1%), mentre Generali è stata tra i migliori (+3,1%) grazie alla raccomandazione positiva di JpMorgan sul piano. Denaro su Yoox (+3,7%) grazie all'attesa di vendite positive nel week end del Black Friday.

Spread ripiega a 186 punti dopo top da maggio 2014
Lo spread, invece, continua a salire. Il gap tra Btp decennali e omologhi tedeschi è salito a 190 punti, il massimo da maggio del 2014, per poi chiudere a 186 punti base. Il rendimento è al 2,11%. Vicino ai 135 punti base il differenziale di rendimento tra il decennale spagnolo e quello italiano. Sulla tensione dei mercati in vista del referendum del 4 dicembre, il ministro del Tesoro Padoan ha escluso speculazioni sulle piazze finanziarie in caso di vittoria del "No":

«Mi sembra uno scenario da escludere» quello di un attacco speculativo nei confronti dell'Italia se vincesse il "No" al referendum, - ha dichiarato - «osserviamo nelle ultime settimane che i mercati sono in attesa, con una certa attenzione su una cosa semplice: se l'Italia continuerà o no sulle riforme, i mercati vogliono continuare a credere nell'Italia e proseguire questa esperienza». Sono invece schizzati i rendimenti dei titoli di Stato in asta. Nel collocamento di oggi il tasso lordo del CTz scadenza 28/12/2018 e' salito di 50 punti base attestandosi allo 0,238%. Il titolo, comunica Banca d'Italia, ha incontrato una buona richiesta da parte del mercato, con una domanda totale pari a 5,152 miliardi a fronte dei 3,5 miliardi offerti e interamente assegnati. Il Tesoro ha emesso anche 1,2 miliardi di BTp indicizzati all'inflazione dell'area euro.

Campari vende due aziende vinicole
Tornando a Piazza Affari, il gruppo Campari è stato premiato dagli acquisti (+1,46%) dopo aver siglato un accordo per la vendita del 100% del capitale sociale di Azienda Vinicola Tenute Sella & Mosca e del 100% del capitale sociale di Teruzzi & Puthod a Terra Moretti Distribuzione, società partecipata da Terra Moretti e Simest, e nella quale entrerà a far parte anche N.U.O. Capital. Il corrispettivo totale dell'operazione è di 62 milioni in assenza di cassa o debito finanziario. Il business ceduto comprende il marchio Sella & Mosca, il marchio Teruzzi & Puthod, nonché i relativi vigneti, gli impianti per la vinificazione e la produzione, il magazzino e l'attivo immobiliare. Nell'anno fiscale al 31 dicembre 2015 le due società hanno registrato vendite nette complessivamente pari a 21,4 milioni ed ebitda pro-forma complessivamente pari a circa 3,2 milioni.

Rimbalzo per le Generali grazie al giudizio positivo di JpMorgan

Le Generali, dopo la debolezza delle ultime sedute, sono state protagoniste di un rimbalzo (+3,1%). I titoli del Leone di Trieste hanno beneficiato del giudizio favorevole di JP Morgan che ha alzato il rating da ‘Neutral’ a ‘Overweight’ (target price confermato a 14 euro). Gli esperti di Jp Morgan,alla luce delle indicazioni fornite dai vertici della compagnia nel corso dell'Investor day, hanno commentato che il core business del gruppo «è un gioiello in Italia, vantando elevati margini sia nel settore vita, sia negli altri comparti». Hanno inoltre puntato l'indice sul free cash flow che nel suo complesso «è forte» e dunque consentirà di staccare dividendi. Gli asset in Germania causano qualche preoccupazione, hanno evidenziato gli analisti. Preoccupazioni che sono tuttavia sovradimensionate visto che alla fine Generali Leben «ha buffer sufficiente a coprire completamente i requisiti».

Cnh corregge da massimi 15 mesi, calano vendite camion in Europa
In correzione Cnh Industrial(-0,8%) che due giorni fa aveva toccato il top da agosto 2015 in area 8,2 euro. Dalle elezioni americane sfruttando la rimonta del dollaro ma anche i conti della concorrente John Deere, il titolo ha guadagnato oltre il 20% mentre è stato colpito dalle prese di beneficio. Secondo alcuni broker, le normali prese di beneficio si accompagnano alla parziale delusione per il calo del mercato europeo dei veicoli commerciali a ottobre.
Dopo 21 mesi di crescita le immatricolazioni di veicoli commerciali nuovi in Europa (Ue+Efta) - secondo le statistiche Acea - sono scese a 191.158 unità con un calo del 2,5% rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Nei dieci mesi gennaio-ottobre sono stati immatricolati 1,77 milioni di veicoli commerciali con un incremento dell'11,3 sullo stesso periodo del 2015. La flessione, precisa Acea, si registra in tutti i principali mercati e segmenti ad eccezione dell'Italia dove continua il boom con 20.900 unità registrate e un balzo mensile del 47,9%. «Il dato di ottobre è deludente ma penalizzato anche dai minori giorni lavorativi" commenta un broker che comunque si aspetta un mercato europeo ancora in rialzo nel 2017».

In Europa Madrid la migliore, exploit Actelion su trattative con J&J
Solo Madrid, grazie agli acquisti su Endesa e sul settore utility, è stata in grado di trovare un chiaro orientamento al rialzo tra le principali Borse europee e di chiudere con un +0,5% nell'Ibex35 mentre Parigi (+0,17%), Francoforte (+0,09%) e Londra (+0,17%) si sono allontanate poco dalla parità. In generale gli acquisti hanno premiato il comparto farmaceutico (+2% Astrazeneca e +1,1% Glaxo a Londra, +1,3% Merck a Francoforte). Il settore Pharma è stato posto sotto i riflettori anche grazie alle indiscrezioni, confermate in serata, secondo cui Johnson&Johnson ha in corso colloqui con Actelion Pharmaceuticals per una potenziale transazione: a Zurigo Actelion è balzata del 17%. Quanto agli altri settori vivace l'alimentare (+1,7% Unilever), bene anche i retailer e le utility

Borse Usa ancora da record, oggi seduta “mini”
Wall Street ha continuato a viaggiare in rialzo nella seduta di riapertura dopo lo stop per la festività del Thanksgiving. Nuovi record per gli indici Dow Jones (in chiusura +0,35% a 19.150,43 punti) e S&P500 (+0,39% a 2.213,30 punti) dopo quelli di mercoledì. Sala anche il Nasdaq: 0,34% a 5.398,92 punti. Si tratta comunque di un'ottava anomala: ieri i mercati americani erano chiusi per il giorno del Ringraziamento e oggi la sessione di scambi è stata più breve del consueto (le contrattazioni sono finite alle 19 italiane).
I riflettori, in assenza di dati macroeconomici di rilievo, sono puntati sul fronte retail e sulle vendite del Black Friday, che dà inizio alla stagione dello shopping di Natale. Attenzione anche all'andamento del petrolio, in attesa della riunione dell'Opec della settimana prossima, quando i Paesi membri discuteranno di eventuali tagli. Ha rallentato la corsa il dollaro tornando sopra quota 1,06 per un euro (a 1,06007 da 1,0574 di ieri), vendite sul petrolio (-2,6% il Wti a 46,75 dollari al barile in attesa dell'Opec mercoledì.
(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)

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