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Fitch e toto governo pesano su Piazza Affari: -1,5% con stacco cedole. Spread sfiora 187 punti

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In una giornata in cui il FTSE MIB era già appesantito dallo stacco cedola di 19 big di Piazza Affari (al netto dei dividendi Milano ha guadagnato lo 0,2%), le perplessità di Fitch sul governo Lega-M5S e il toto-governo (con Giuseppe Conte come futuro presidente del consiglio) hanno creato nuove preoccupazioni tra gli investitori. L'indice principale della Borsa di Milano ha perso l'1,52% (i dividendi pesavano per l'1,74%), quando il Cac40 a Parigi e il Ftse100 a Londra hanno chiuso in positivo, aggiornando rispettivamente i massimi da dicembre 2007 e quelli storici. Francoforte e Zurigo sono rimaste chiuse per la Pentecoste.

Fitch critica sulle politiche Lega-M5S

Intanto l'agenzia di rating Fitch nel pomeriggio ha pubblicato un rapporto nel quale esprime perplessità sul governo Lega-M5S. In particolare, per Fitch le politiche concordate dal Movimento 5 Stelle e dalla Lega, «due dei partiti più populisti ed euroscettici d'Italia, aumentano i rischi per il profilo di credito della nazione, attraverso soprattutto un allentamento fiscale e potenziali danni alla fiducia». In questo contesto, lo spread tra BTp e Bund è arrivato a 186,5 punti base, con il rendimento del BTp decennale italiano arrivato ai massimi dal 2014.Per Fitch il programma frutto dell’accordo «conferma l'impegno dei partiti verso misure che implicano una politica fiscale espansiva, aumentano l'incertezza sul settore bancario italiano e rendono più probabili gli scontri con le autorità dell'Eurozona». L’agenzia fa notare che il reddito di cittadinanza, la flat tax e cambiamenti all'età pensionabile «aumenterebbero significativamente il deficit dal 2,3% del Pil dello scorso anno». Secondo l'agenzia, le misure proposte per aumentare le entrate fiscali «non controbilancerebbero questi impegni e il programma non è in linea con l'obiettivo di riduzione del debito pubblico del governo in arrivo». Fitch si aspetta di conseguenza che l'anno prossimo il deficit superi il 2% del Pil previsto in primavera.

Wall Street festeggia «tregua» sui dazi tra Usa e Cina

Oltreoceano, invece, Wall Street è in deciso progresso grazie alla «tregua» sui dazi tra Stati Uniti e Cina. Il fatto che una possibile guerra a colpi di dazi non sia all'orizzonte, almeno nell'immediato, riporta fiducia tra gli investitori. Oggi il segretario al Tesoro, Steven Mnuchin, ha parlato di «progressi davvero significativi» nei negoziati che si sono tenuti tra venerdì e ieri a Washington. Chiaramente le trattative continuano.

Fca in evidenza, Cnh Industrial sale ancora
Tra i titoli, in evidenza Fca (+2,61%), quando si aspetta la presentazione del nuovo piano industriale in calendario per il prossimo primo giugno e tra le speculazioni riguardo strategie di produzione del gruppo, Saipem (+2,16%) e Cnh Industrial (+1,67%), che recupera ancora sulla scia delle indicazioni della concorrete Usa Deere. In particolare, su Fca nei giorni scorsi sono circolate indiscrezioni sul progetto di concentrare la produzione dei marchi premium in Italia trasferendo all'estero la capacità produttiva dei modelli «di massa». Vivaci anche Saipem, Prysmian e Azimut.

Stacchi cedola con rendimento sopra 6% per Intesa e Unipolsai
In fondo al segmento principale Intesa Sanpaolo: l'istituto , che ha perso il 7,3%, ha staccato oggi una cedola di 0,203 euro per azione pari a un rendimento del 6,7% sul prezzo di chiusura di venerdì. Rendimento vicino al 7% anche per Unipolsai che infatti arretra del 6,7%% (0,145 euro la cedola staccata). Generali- che ha distribuito un dividendo di 85 centesimi per azione - ha perso il 5 per cento. Minore l'incidenza dello stacco per Eni che ha distribuito solo il saldo del dividendo 2017 (40 centesimi da aggiungere ai 40 pagati in autunno). L'elenco completo delle società chehanno trattato ex dividendo sul Ftse Mib comprende: A2a, Atlantia, Azimut, Banca Generali, Bper, Brembo, Buzzi, Campari, Eni, Generali, Intesa Sanpaolo, Italgas, Moncler, Salvatore Ferragamo, Tenaris, Terna, Unipol e Unipolsai.

Ss Lazio ko: niente Champions. Precipita Mondadori

Fuori dal Ftse Mib, ko per la Ss Lazio che non parteciperà a a sorpresa alla prossima edizione della Champions League (principale torneo continentale per club) vedendo quindi sfumare una fonte di introiti particolarmente rilevante. Rimbalzo consistente per Fincantieri, in gara per la maxi commessa da 35 miliardi di dollari australiani della Marina australiana per nove navi da guerra, e per Erg che venerdì ha annunciato di essersi aggiudicata l'asta per la costruzione di un parco eolico in Germania. Pesante Mondadori.

Dollaro in rafforzamento dopo accordo Usa-Cina su commercio
Sul fronte dei cambi , l'euro passa di mano a 1,1761 dollari (1,1726 in avvio e 1,1772 venerdì in chiusura), e 130,642 yen (130,53 e 130,31), quando il dollaro vale 111,087 yen (111,33 e 110,78). Come accennato, gli Stati Uniti e la Cina non aumenteranno i rispettivi diritti di dogana e sui mercati si tira un sospiro di sollievo per la sventata guerra commerciale.

In una dichiarazione fatta domenica, il Segretario al Tesoro Usa Steven Mnuchin ha detto che è stato raggiunto un accordo quadro con la Cina al termine di giorni di intensi negoziati. In precedenza era stato il vicepremier cinese, Liu He, ad annunciare, attraverso l'agenzia di stampa ufficiale cinese, che i due paesi non daranno vita ad una guerra commerciale e non aumenteranno i rispettivi diritti di dogana. L'accordo prevede un impegno cinese ad aumentare considerevolmente gli acquisti di merci statunitensi per riequilibrare il deficit commerciale Usa e ad aprire ulteriormente il mercato cinese. Mnuchin ha spiegato che si sono degli impegni precisi per ciascun settore industriale senza però aggiungere dettagli. Infine, il petrolio Wti ha guadagnato lo 0,80% a 71,94 dollari al barile e il Brent del Mare del Nord lo 0,39% a 78,82 dollari al barile.

Spread con Bund sfiora 187 punti, rendimento al top da 2014
Seduta molto complicata per i titoli di Stato italiani che, alla vigilia della possibile formazione del nuovo Governo M5S e Lega, vengono affondati da una ondata di vendite che non si osservava, con questa intensità da alcuni anni. A pesare sui bond italiani è stato anche l'allarme lanciato dall'agenzia di rating Fitch. Al termine della seduta il differenziale di rendimento tra il titolo italiano benchmark (Isin IT0005323032) e il pari scadenza tedesco ha chiuso sfiorando 187 punti base, sui massimi dallo scorso ottobre, con un rialzo di ben 20 centesimi sul riferimento della vigilia. Soffre il segmento a lungo termine della curva dei rendimenti italiana con il rendimento del BTp decennale che sale fino al 2,41%, ai massimi da 3 anni e mezzo (novembre 2014).

(Il Sole 24 Ore Radiocor )

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