M31 – una sede a Padova e una a Santa Clara, in California – è invece il posto nel quale si «progettano, fondano e sviluppano imprese ad alto valore aggiunto, si crea valore investendo e contribuendo alla crescita di avventure imprenditoriali innovative insieme agli inventori, agli imprenditori e a investitori istituzionali e privati». L'incubatore nasce formalmente nel 2006, ma la sua storia inizia ancora prima, da quando Ruggero Frezza, il fondatore e tuttora presidente, docente di Ingegneria all'università di Padova che non sopporta di vedere i migliori talenti prendere la strada dell'estero, inizia ad aiutare i propri neolaureati a muovere i primi passi. Una volta le chiamavano spin off, e proprio da ex studenti nasce la BTS Bioengineering, oggi tre sedi e una quarantina di dipendenti, specializzata in misure del corpo umano.
L'idea iniziale di M31 trova un finanziatore filantropo, il conte Giannino Marzotto. Il nome è quello della galassia di Andromeda, «a significare un ecosistema di idee, talenti, aziende, paragonabile al sistema di stelle» spiega Paolo Palermo, responsabile marketing. Oggi il centro padovano si è ritagliato un'identità ben precisa: «Quella di chi lavora sulla "garanzia di successo" più che sui grandi numeri – continua –. Non abbiamo dimensioni tali da poter considerare accettabile un ricambio o un certo numero di fallimenti». Un tassello in più è la cosiddetta americanizzazione: da Santa Clara si riesce a supportare l'espansione internazionale.

Il modello M31 non ha simili in Veneto: è uno dei tre incubatori privati presenti in Italia (e due sono in Veneto, l'altro è H Farm a Roncade, Treviso), al tempo stesso sia incubatore (offerta di servizi) che venture capital (investe sul capitale delle start up e ne trae profitto). Ma con gli altri parchi non c'è competizione, anzi: «Se ci capita di ricevere idee o segnalazioni che si adattano meglio al loro target, siamo noi stessi a stabilire un contatto – sottolinea Palermo –. Il nostro è un modello molto radicato nel territorio, con l'università e le aziende; per mantenerlo efficace la strada non è crescere di dimensioni, ma riproporre questo progetto altrove. Stiamo aprendo nuove sedi a Pisa, Modena e al Sud, abbiamo molte richieste. L'attenzione all'innovazione è in aumento, ma va detto che il decreto Passera non ha inciso a fondo sulla possibilità di creare start up, si è limitato a portare semplificazione amministrativa».

IL RATING DEL SOLE
Il punteggio
Attraverso una griglia di 8 variabili ciascun distretto è definito nei suoi punti di forza
e di debolezza. Nel caso del Pst Galileo e dell'incubatore M31 di Padova spiccano il grado di apertura e la capacità di creare start up
IL GIUDIZIO
-
PUNTI DI FORZA
ALTO
-1
GRADO DI APERTURA
Il loaboratorio dei materiali innovativi Matech del Galileo viene riproposto in altre regioni sotto forma di corner e point; M31 replica il proprio modello al Centro e Sud Italia
BUONA
-2
CAPACITA' DI CREARE START UP
I numeri non devono ingannare: quelli dell'incubatore padovano M31 sono piccoli,
ma puntano al 100% di successi di sopravvivenza a lungo termine
3
RAPPORTO IMPRESE RICERCA
Nei centri padovani il focus sulla proposta diretta alle imprese è molto accentuato: obiettivo stimolare l'innovazione di prodotto e di processo anche nelle Pmi
DISCRETO
-
PUNTI DI DEBOLEZZA
BASSA
-1
CAPACITÀ DI REGISTRARE BREVETTI
Il Parco scientifico Galileo non svolge attività di ricerca. Negli incubatori, anche universitari, la selezione per arrivare a individuare idee efficaci è durissima
SCARSA
-2
CAPACITÀ DI ACCEDERE AI FONDI
La diminuzione delle risorse a disposizione impone un ripensamento e riposizionamento al Galileo, che ha come socio la Camera di commercio
INSUFFICIENTE
-3
CAPACITA' DI FARE RETE
Nonostante gli sforzi di differenziare gli ambiti di competenza e di evitare sovrapposizioni, incubatori e parchi restano soli e frammentati: un problema veneto

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