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Banche chiuse oggi per sciopero: sportelli chiusi e cortei

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Banche chiuse oggi per sciopero: sportelli chiusi e cortei

Lo sciopero dei bancari di oggi costringerà le banche alla chiusura degli sportelli. Certamente non di tutti ma, date le premesse arrivate dalle assemblee dei lavoratori a cui hanno partecipato oltre 100mila lavoratori, è verosimile immaginare che la maggior parte delle filiali rimarranno chiuse. Ai tempi dell’home banking dilagante i disagi che ne deriveranno per la clientela e per le organizzazioni non saranno però quelli di qualche anno fa, quando le tecnologie non avevano preso il sopravvento sulle abitudini dei clienti.

Come dicono i dati Abi allo sportello c’è stato un vero e proprio crollo della clientela, complice l’home banking con cui oggi è possibile fare la maggior parte delle operazioni ordinarie. Se si escludono coloro che, soprattutto per ragioni anagrafiche, vanno ancora in banca a pagare i bollettini, o chi proprio oggi avrebbe dovuto fare importanti operazioni, come per esempio il mutuo per l’acquisto della casa, tutti gli altri forse si accorgeranno dell’agitazione più per le manifestazioni che attraverseranno 4 grandi città, Milano, Roma, Ravenna e Palermo che per la chiusura degli sportelli.

Date le premesse arrivate dalle assemblee dei lavoratori a cui hanno partecipato in 100mila, molte filiali, forse la maggior parte, potrebbero rimanere chiuse. Come spiegano alcuni grandi gruppi, però, tutti i servizi on line verranno regolarmente garantiti, gli Atm, i bancomat, saranno pienamente operativi e, a seconda della tipologia, potranno essere utilizzati per versamenti, prelievi e pagamento di bollettini. E per rimanere sull’attualità, visto che siamo alla fine del mese anche per operazioni come l’accreditamento degli stipendi, dalle banche assicurano che non ci saranno problemi: la tecnologia odierna esclude la manualità umana, tutto è elettronico e automatizzato per cui a meno che non vi siano sabotaggi, per gli stipendi, che in genere vengono accreditati un paio di giorni prima del 30, non vi saranno problemi.

«Chiediamo all’Abi, alle aziende, ai gruppi bancari, trasparenza in termini di retribuzione dei vertici, e di rendere pubbliche le risposte che attualmente la Bce ha richiesto rispetto ai parametri sui quali definire gli stipendi dei banchieri e degli alti dirigenti», dice Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi che sarà in piazza a Milano con il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso. Dopo lo sciopero «ci aspettiamo al massimo entro due settimane un radicale cambiamento nell’atteggiamento e nella politica attuata fino a oggi da Abi - continua Sileoni -. In caso contrario, saranno decise unitariamente ulteriori azioni di lotta». Sulla stessa linea il segretario generale della Fisac Cgil, Agostino Megale, che minaccia la prosecuzione della mobilitazione che però diventerà «ancora più densa e più dura di quanto sin qui avvenuto, con ulteriori scioperi e iniziative».