Economia

L’eclissi accende i prezzi dell’energia

  • Abbonati
  • Accedi
borsa elettrica

L’eclissi accende i prezzi dell’energia

L’eclissi di stamane produrrà conseguenze sul sistema elettrico. Ma sono soprattutto conseguenze generate da noi stessi, dall’uomo, per prevenire e ridurre gli effetti che avrà sulle centrali solari l’oscuramento parziale del disco solare (dalle 9,30 alle 11,30 con il momento più evidente alle 10,30). Pochi anni fa, quando l’Italia marciava solamente a combustibile, non ci sarebbero stati problemi, ma oggi le fonti rinnovabili d’energia rappresentano circa un terzo della produzione elettrica.

Un primo effetto è già stato generato: alla Borsa dell’energia offerenti e compratori hanno fissato i prezzi delle forniture elettriche di oggi e per stamane le quotazioni del chilowattora sono più superbe del solito. Poiché si spegneranno le centrali fotovoltaiche, alle 11 di stamane il listino dalla media di 60 euro per mille chilowattora salta di colpo alla punta di 88,16 euro.

Infatti Terna — la società dell’alta tensione — ha diramato nei giorni scorsi gli avvisi affinché gran parte delle centrali fotovoltaiche vengano distaccate dalla rete durante l’eclissi. I timori riguardaano scompensi sulla disponibilità di energia, e soprattutto la velocità di scomparsa e ricomparsa della luminosità. Sui pannelli solari l’ombreggiamento non è molto diverso da quello di grandi nuvole scure, ma la differenza è nella velocità supersonica dell’ombra, che avanza anche a oltre 500 metri al secondo.

Secondo Terna, l’eclissi è uno strepitoso “stress test”, un campo prove d’eccezione per tutte le società elettriche europee.

Tuttavia la Germania, che ha più fotovoltaico di noi (17mila megawatt) e più ombra lunare, ha preferito non prendere contromisure se non una gestione più accurata e fine dei flussi di corrente.

Il problema non è l’oscuramento ma la sua rapidità — avvertono gli esperti di Rse, la società pubblica di ricerca nel sistema elettrico — che chiede alle centrali termoelettriche di intervenire in sostituzione delle solari che vengono a oscurarsi e poi ricomparire con la rapidità di 110-150 megawatt al minuto. Una velocità che però avviene tutte le mattine e tutte le sere al sorgere e al tramontare del sole.

Il sistema elettrico è complesso e delicato e, avverte Stefano Besseghini, amministratore delegato della Rse, si conferma «la necessità di un incremento della ricerca sulla sua gestione che possa disegnare scenari e modelli da utilizzare in tutti i casi di esercizio e di emergenza».

Precisa Pierpaolo Mazza, responsabile europeo del segmento Energia distribuita della General Electric, che il problema peggiore potrebbe essere causato alla fine dell’eclissi «dal rapido ritorno dell’energia nella rete elettrica europea. Questo picco inusuale nella disponibilità di energia potrebbe destabilizzare il sistema, e potenzialmente causare un blackout completo in Europa». Fondamentale per Mazza rendere la rete più stabile con le tecnologie di generazione distribuita.