Economia

Whirlpool, trattative ferme. Il ministro Guidi convoca un tavolo per…

  • Abbonati
  • Accedi
industria

Whirlpool, trattative ferme. Il ministro Guidi convoca un tavolo per lunedì prossimo

È stallo nelle trattative per risolvere la vertenza Whirlpool, dopo un brevissimo incontro svoltosi oggi tra i rappresentanti dell’azienda e i sindacati. E il ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi, «preso atto della rottura delle trattative tra azienda e sindacati, ha convocato il tavolo sulla vertenza Whirlpool lunedì 27 aprile alle ore 16», come si legge in un comunicato.

In precedenza, si era appunto svolto un brevissimo incontro tra Fim, Uilm e Ugl e i vertici dell’azienda, conclusosi dopo pochi minuti con la rottura delle trattative. Il piano industriale di Whirlpool prevede la chiusura di tre stabilimenti - Caserta, None e Albasine - e 1.350 esuberi circa. La scelta di interrompere le trattative, riferiscono fonti sindacali, è dettata dalla conferma del piano industriale da parte dell'azienda.

Fim, Uilm e Ugl hanno quindi sollecitato la convocazione di un tavolo da parte del ministero dello Sviluppo Economico e di Palazzo Chigi, mentre la Fiom si è detta contraria alla rottura della trattativa. «L'azienda - riferiscono fonti Fiom - ha spiegato che il piano industriale presentato è il migliore possibile, ma con la trattiva si può arrivare ad altre soluzioni. Se c'è la possibilità di trattare e scongiurare la chiusura degli stabilimenti si può andare avanti a livello locale e vedere se c'è un piano condiviso». «Il negoziato è interrotto - dice il segretario generale della Uilm Campania, Giovanni Sgambati - Con la Fiom abbiamo avuto sensibilità diverse su come proseguire il negoziato, ma l'auspicio è che nuove iniziative di lotta siano unitarie». «La priorità sono i 900 lavoratori di None e Carinaro senza prospettive industriali, oltre al tema dell'accorpamento dello stabilimento di Albacina con Melano. Whirlpool ha risposto che il suo piano è il migliore possibile, e a quel punto abbiamo ritenuto che la trattativa dovesse essere portata al tavolo ministeriale», commenta Andrea Cocco della Fim Cisl.

Fiom, Fim, Uilm e Ugl hanno quindi deciso unitariamente un pacchetto di 12 ore di sciopero a livello territoriale da fare entro fine maggio contro la chiusura degli stabilimenti Whirlpool e i licenziamenti. «Nei prossimi giorni - ha detto ancora Sgambati - valuteremo se fare anche una mobilitazione a livello nazionale. Le iniziative di mobilitazione sono unitarie e coese».

Whirlpool, in una nota, ha dichiarato che «pur non avendo avuto oggi l'opportunità di entrare nei dettagli del piano industriale per l'Italia con le organizzazioni sindacali, ha ribadito la massima disponibilità ad un confronto aperto, trasparente e collaborativo con tutte le parti coinvolte sui contenuti del piano».

© Riproduzione riservata