Economia

Prove di gemellaggio Milano-Tokyo

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Italia-Giappone

Prove di gemellaggio Milano-Tokyo

Tokyo. Il sindaco Giuliano Pisapia è venuto a presentare il “sistema Milano” in una città dove si può far colazione da Cova, pranzare da Bice, cenare al ristorante Armani e passeggiare per Spazio Brera o sotto l’unico grattacielo giapponese a fungo, ispirato alla Torre Velasca (mentre dal mese prossimo si potrà anche mangiare la milanesissima pizza al trancio di Spontini nel quartiere di Omotesando). Pisapia ha lasciato per qualche giorno una città dove gli italiani hanno dato dimostrazione di poter essere più giapponesi dei giapponesi (fino a 420 minuti di coda per entrare al Padiglione nipponico all’Expo…), il nuovo simbolo metropolitano si chiama Torre Isozaki, è in corso il Japan Folk Festival tra Conservatorio e Teatro Dal Verme, e si sono appena chiusi il Milan Saké Festival nonché la mostra Double Impact sul “Cool Japan” e l’influenza sul gusto italiano ed europeo contemporaneo degli elementi della cultura nipponica.

Le correnti di affinità, simpatia e interscambio a tutti i livelli tra Milano e Tokyo appaiono superiori a quelle con Osaka, con cui l’anno prossimo la metropoli lombarda celebrerà i 35 anni di gemellaggio, nell’ambito delle manifestazioni per i 150 anni delle relazioni diplomatiche iniziate dalla missione a Yokohama della pirocorvetta “Magenta”. Le seconde città di Italia e Giappone condividono il ruolo storico di fulcri commerciali e finanziari delle due nazioni, ma Osaka è più variegata e per approssimazione si potrebbe paragonare a un incrocio tra Milano e Napoli, irriducibile a caratteristiche solo ambrosiane. Tokyo è dieci volte più grande di Milano, ma la sente affine o magari vuole somigliarle, come accade per la Settimana della Moda che seguirà il mese prossimo le sfilate milanesi e le prende come “benchmark”.

Nell’incontro di ieri di Pisapia con il governatore Yoichi Masuzoe, si è profilata una futura firma di un protocollo di intesa tra due città che intendono guidare come “smart city” le rispettive nazioni e pilotare l’intensificazione dei loro rapporti, con la condivisione di “best practices” specialmente sui temi ambientali e della sostenibilità. Sarà però Osaka tra le circa 80 città che il 15 ottobre firmeranno, in un vertice di sindaci a Palazzo Reale, il “Milan Urban Food Policy Pact”, il patto tra metropoli del mondo per politiche alimentari urbane sostenibili. «Sarà una grande eredità dell’Expo», dice Pisapia, che ora conta su un ampio contributo giapponese all’appuntamento per cui - dal 2 aprile al 12 settembre dell’anno prossimo - «il mondo tornerà a darsi appuntamento a Milano» per la XXI Esposizione internazionale della Triennale, già definita come l’ “Expo del design e dell’architettura”. «Coinvolgerà tutto il mondo del progetto attorno al grande tema “21st Century. Design after Design”. Milano sarà al centro del dibattito mondiale. La presenza orientale sarà fondamentale, tanto più che negli ultimi anni ci sono stati grandi investimenti nella formazione e nel design», afferma il direttore generale della Triennale, Andrea Cancellato, che peraltro rimpiange come sulla crisi finanziaria globale del 2008 si arenò, dopo due anni, l’iniziativa della sede staccata della Triennale a Tokyo (che fu la prima all’estero). Già lo scorso luglio 45 designer giapponesi si sono confrontati a Milano nell’ambito della Triennale. «Sarò lieto di rivederli ad aprile, farò in tempo», dice Pisapia.

Ma dopo cosa farà da grande, quando sarà ex sindaco? «Lo potrò dire solo dopo aver portato a termine gli impegni che sono fondamentali per lo sviluppo ulteriore di una città che diventa sempre più attraente e internazionale» , risponde sibillino. «Come Federlegno e Salone del Mobile stiamo presentando qui le nostre iniziative nell’ambito del grande evento della Triennale, di cui siamo partner - dice Marco Sabella, direttore delle relazioni esterne -. Stiamo anche incrementando le attività con il Giappone. A dicembre ci sarà una prima visita di retailer e designer giapponesi, che incontreranno potenziali partner e fornitori italiani. Un passo che facciamo in collaborazione con l’Ice, come inizio di collaborazione che cercherà di permettere alle nostre aziende di penetrare ulteriormente nel mercato giapponese. Che offre prospettive interessanti anche in vista dello sviluppo immobiliare connesso alle Olimpiadi del 2020». Stasera all’Istituto italiano di cultura di Tokyo (disegnato da Gae Aulenti) andrà in scena lo spettacolo di Patrizia Zappa Mulas “Milano che cammina”. «Una felice coincidenza con la visita del sindaco», dice il direttore Giorgio Amitrano, che aveva chiesto all’artista milanese un anno fa di allestire un inedito spettacolo per raccontare i diversi volti di Milano ai giapponesi.