Economia

A Verona 130mila operatori

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il bilancio

Vinitaly, a Verona 130mila operatori

Verona - Vinitaly festeggia il 50° compleanno con un bilancio in rosa. La kermesse del vino ha chiuso ieri i battenti con 130mila operatori da 140 nazioni. Quasi 50mila le presenze estere, con 28mila buyer, in aumento del 23% grazie al potenziamento delle attività di incoming di Vinitaly e del Piano di promozione straordinaria del made in Italy.Il fuori salone Vinitaly and the City ha registrato 29mila presenze, separando la strategia di diversificazione dell’offerta per gli operatori professionali per Vinitaly, da quella rivolta ai wine lover, con degustazioni, spettacoli ed eventi culturali a Verona.

«L’aver saputo mantenere la parola data – commenta il presidente di Veronafiere, Maurizio Danese – e creare un format che ha soddisfatto le attese sia dei wine business in fiera sia dei wine festival in città è motivo di orgoglio e di impegno per migliorare ulteriormente il prossimo anno».«Da questa edizione emergono segnali interessanti sia dall’estero che dal mercato interno – spiega il dg di Veronafiere, Giovanni Mantovani – In particolare, aumentano i buyer da Stati Uniti (+25%), Germania (+11%), Regno Unito (+18%), Francia (+29%), Canada (+30%), Cina (+130%), Giappone (+21%), Paesi del Nord Europa (+8%), Paesi Bassi (+24%) e Russia (+18%). Dati positivi anche dal fronte interno, con gli operatori dal Centro e Sud Italia cresciuti mediamente del 15 per cento».

E il giudizio degli operatori? «Il 50° Vinitaly è da ricordare – esordisce Francesco Ferreri, comproprietario della cantina Valle dell’Acate e presidente di Assovini Sicilia – tantissimi gli operatori nei quattro giorni della manifestazione. Un interesse che conferma anche il feeling crescente per il vino siciliano e premia gli investimenti sui vini autoctoni». Poi Ferreri aggiunge: «Abbiamo ricevuto visite soprattutto da America ed Europa ma anche dai Paesi lontani: cinesi, messicani e australiani». Per Riccardo Pasqua, ad della omonima cantina veronese, «è andata benissimo. Abbiamo incontrato buyer di qualità. Anche se all’inizio si temeva che il ProWein, svoltosi a marzo, potesse svuotare questo salone».

Alfeo Martini presidente di Mondo del vino sottolinea che «Vinitaly è andato benissimo e, nonostante il ProWein ravvicinato, rimane un evento efficace. Abbiamo visto molta Asia, Nord Europa e Stati Uniti, meno Canada e Sud America». Quanto al giudizio sui servizi fieristici, Martini ne riconosce «un miglioramento, anche se bisogna fare ancora un passo in avanti. L’afflusso dei wine lover si è ridotto, ma bisogna lavorarci ancora».