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Dossier Le spiagge della Versilia aprono ai capitali esteri

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    Dossier | N. 7 articoliIndustria delle vacanze

    Le spiagge della Versilia aprono ai capitali esteri

    La Versilia mette a frutto il fascino conquistato grazie a spiagge, paesaggio e frequentazioni vip e apre la porta agli investimenti internazionali. Su questa fetta di costa toscana con la più lunga e prestigiosa tradizione balneare, dove fino a oggi ha regnato l'imprenditoria turistica locale (intaccata solo da qualche investimento russo a Forte dei Marmi), è partita la stagione dei capitali stranieri, destinati a spingere la destagionalizzazione e a farne una mèta “in” mondiale.

    La mossa più cool è quella di Jack Penrod,imprenditore americano che dal 1998 ha dato vita al marchio Nikki Beach, un network di beach club di lusso (aperti a Miami, Saint Tropez, Saint Barth, Marbella, Marrakech, Bali, Montecarlo, Dubai) cui ha affiancato hotel e resort.

    Nei giorni scorsi il brand Nikki Beach è sbarcato sulla spiaggia di Marina di Pietrasanta (benedetto dall'esibizione di Andrea Bocelli) grazie a una joint venture tra lo stesso Penrod e l'imprenditore toscano del marmo Gualtiero Vanelli: i due hanno investito cinque milioni di euro per rilevare uno stabilimento balneare e trasformarlo in un ambiente chic e informale, con piscina in marmo bianco di Carrara, bar nell'acqua, ristorante, terrazza vista mare. Al Nikki Beach Versilia lavorano 65 addetti, per un fatturato che quest'anno, con la stagione ormai in corso, è previsto sui 2-2,5 milioni di euro e a regime punta a 5-6 milioni, come spiega Leonardo Mannelli della Mannelli & partners, advisor dell'operazione italiana. «La bellezza della Versilia, che non ha nulla da invidiare agli altri Nikki Beach nel mondo, è stata fondamentale nella scelta della location italiana, unita al fatto di poter soddisfare una domanda non coperta dall'offerta balneare della riviera», aggiunge Mannelli spiegando che Penrod puntava a servire la clientela italiana che già frequenta gli altri Nikki Beach nel mondo.

    Un mondo che ora si sta avvicinando alla Versilia anche grazie a Qatar Airways, la compagnia dell'emiro del Qatar, Tamim bin Hamad al-Thani (che in Toscana possiede l'hotel Four Seasons di Firenze), che il 2 agosto scorso ha inaugurato il volo giornaliero Pisa-Doha, destinato a portare i flussi da e per il Medio Oriente, ma anche dall'Estremo Oriente e dall'Africa. Il collegamento aereo con l'emirato del Golfo Persico avrà un'importanza strategica per il distretto del marmo apuo-versiliese, ma anche per il turismo: «Già quest'anno le presenze in arrivo in Versilia dal mondo arabo segnano un vero boom - certifica Paolo Corchia, presidente di Federalberghi Forte dei Marmi e di Federalberghi Toscana - e il volo diretto da Pisa a Doha darà ulteriore impulso».

    Corchia dipinge una stagione a doppia velocità, con maggio e giugno in rallentamento causa anche maltempo, e luglio e agosto tutto esaurito; ma, soprattutto, con un aumento dei turisti stranieri in Versilia, grazie soprattutto a arabi e russi, quest'ultimi affezionati ormai storici di Forte dei Marmi, che «non sono scomparsi, magari ostentano meno la ricchezza ma ci sono». Proprio ai russi, peraltro, è affidato il rilancio dell'hotellerie del Forte, rimasta al palo nonostante l'allure conquistato dalla cittadina (in cui le case costano 10mila euro al metro quadrato) e oggi decisamente bisognosa di essere ammodernata. Ha deciso di investire il tycoon russo Oleg Tinkov, sponsor della squadra di ciclismo Tinkoff, che nei mesi scorsi ha comprato l'ex hotel Nettuno, immobile in abbandono a due passi dal mare, e lo sta trasformando in boutique hotel da una ventina di camere. Attendono il via, invece, gli investimenti annunciati dall'altro imprenditore russo che ha comprato gli hotel Paradiso al mare, Alcione e Mirabeau: i progetti si sono fermati per un contenzioso tra lo stesso imprenditore e i suoi intermediari italiani, racconta con preoccupazione il sindaco di Forte, Umberto Buratti. «Abbiamo bisogno di investimenti - aggiunge Buratti - perché dobbiamo migliorare la qualità dell'offerta ricettiva e innalzare le professionalità. Gli albergatori locali, così come i titolari di stabilimenti balneari, devono crescere: aver ereditato un albergo o un bagno non vuol dire essere imprenditori nel settore turistico-balneare, vuol dire solo essere fortunati».

    In realtà investire non è sempre così facile. Vorrebbe farlo Salvatore Madonna, titolare del cinque stelle Byron di Forte dei Marmi, che ha presentato un progetto per aggiungere tre suite alla sua offerta di camere sfruttando la norma sull'ampliamento del 10%: progetto bloccato dal Comune perché, secondo il Piano paesaggistico approvato un anno fa dalla Regione Toscana, modificherebbe la percezione dello skyline dalla spiaggia. «C'è da rimanere sbalorditi - commenta Madonna - visto che la motivazione è che le suite andrebbero a impattare la vista della chioma di un pino. E poi parliamo tanto di destagionalizzazione e di migliorare l'offerta turistica...». Ed è proprio questa la sfida che ora ha davanti la Versilia. Una sfida difficile soprattutto a Viareggio. E pensare che qui si producono gli yacht più belli del mondo e c'è una passeggiata a mare con edifici Liberty che lascia senza fiato: valorizzare il territorio, anche con investimenti stranieri, è la scommessa.

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