Economia

Dossier La stampa 3D per gli aerei del futuro

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    Dossier | N. 18 articoliAuto aziendali e mobilità business: ecco tutte le nuove tendenze e le dinamiche del mercato

    La stampa 3D per gli aerei del futuro

    Da percorso sperimentale a realtà produttiva vera e propria. L’additive manufacturing per Avio Aero è al centro di quella che Riccardo Procacci, ceo dell’azienda, business di GE Aviation dal 2013, ha definito «la nuova rivoluzione industriale» durante la sua audizione alla Camera dedicata all’industria 4.0. Una rivoluzione con al centro le aziende industriali e manifatturiere, grazie anche alle potenzialità della stampa additiva.

    Il centro dell’additive manufacturing per Avio Aero, riferimento in Italia e nel mondo per progettazione, produzione e manutenzione di componenti per l’aeronautica, è lo stabilimento di Cameri, nel Novarese, nato dalla collaborazione con il Politecnico di Torino, che oggi conta una trentina di addetti. Si tratta di uno tra i poli europei più importanti interamente dedicati alla produzione additiva e ha una peculiarità: è l’unico in Europa dove alla stampa 3D di componenti si unisce anche la produzione delle polveri con cui i prodotti vengono realizzati. Qui si producono le pale in TiAl delle turbine che saranno montate sul nuovo motore GE9X, propulsore in servizio a partire dal 2020 e destinato al nuovo Boeing 777X. Motore su cui Avio Aero ha un ruolo di rilievo, avendo la responsabilità di progettare e produrre la scatola di trasmissione e l’intero modulo turbina di bassa pressione, processo che prevede anche l’assemblaggio.

    L’azienda inoltre sta lavorando in questi mesi allo sviluppo di un nuovo motore ATP Advanced Turbo Pro che di componenti realizzati attraverso la stampa additiva ne avrà 13, per i quali sarà centrale il ruolo dello stabilimento di Cameri. La ricerca e l’innovazione alla base di questi prodotti, sono anche i cardini del piano d’azione condiviso e sottoscritto da Avio Avio, dal ministero dello Sviluppo economico e da tre Regioni, Piemonte, Campania e Puglia, che definisce le linee guida dello sviluppo industriale del gruppo in Italia e prevede 200 milioni di investimenti in ricerca e sviluppo e nel miglioramento della produzione.

    Ai poli piemontesi di Avio Aero, Rivalta e Cameri, specializzati sulla componentistica dei motori, saranno destinati 40 milioni per favorire lo sviluppo di tecnologie per la propulsione efficiente ed eco-compatibile. Un centinaio di milioni andranno invece a Bari e Brindisi (per lo sviluppo di «un sistema di controllo per motori aeronautici e aero derivati» e la ricerca e lo sviluppo di «trasmissioni meccaniche per motori aeronautici e tecnologie innovative di tipo additive»), altri 60 saranno destinati alla Campania tra attività di ricerca industriale e investimenti per l’innovazione di processi produttivi.

    Il tema della produttività resta al centro del potenziamento della stampa additiva, che consente di ottenere prodotti con prestazioni superiori rispetto alla manifatturiera tradizionale, con migliori proprietà del materiale, riduzione del peso e dunque dei consumi, tema molto caro al settore aeronautico. Inoltre il processo additivo garantisce la progettazione e la realizzazione dei componenti come pezzi unici e non come frutto della fusione di più parti, garantisce costi di realizzazione inferiori, con tempi di sviluppo ridotti e resa del processo produttivo più elevata.

    La trasformazione dei processi produttivi è soltanto all’inizio e la stampa additiva è uno degli aspetti più promettenti della trasformazione dei processi industriali in corso. Ma non è l’unico. Lo sottolinea Procacci parlando di big data e di prodotti – «ogni turbina, ogni motore» – sempre più connessi con chi li utilizza e con chi li ha prodotti, in un processo di miglioramento continuo. Anche grazie ai «digital twins», i gemelli digitali che ogni prodotto potenzialmente ha, su cui poter fare simulazioni per aumentare efficienza e migliorarne il funzionamento.

    L’Italia, all’interno di GE Aviation, è in prima fila, con circa 4mila addetti, una quota di fatturato destinata a Ricerca e sviluppo pari al 10-12% e, in totale, 700 tra ingegneri e personale tecnico impiegato su progetti innovativi.

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