Economia

Ceramica, prorogati di un anno i dazi sulla ceramica cinese

  • Abbonati
  • Accedi
import made in china

Ceramica, prorogati di un anno i dazi sulla ceramica cinese

Prorogati ieri i dazi sulla ceramnica cinese. Sulla Gazzetta Ufficiale Ue di ieri, infatti, è stato pubblicato il regolamento della Commissione europea che estendere le misure restrittive nei confronti delle importazioni “Made in China” sottocosto per ulteriori 12 mesi , già contenute nel Regolamento Ue 917/2011.

Il tempo necessario per consentire a Bruxelles di esaminare il dossier messo a punto dall’associazione europea Cerame Unie – la quale riunisce soprattutto produttori italiani e spagnoli – che spiega perchè l’atteggiamento cinese, in questo quinquennio, non è cambiato e dunque chiede di mantenere, per altri 5 anni, le stesse tariffe all’importazione.

Le importazioni nella Ue di piastrelle dalla Cina
Importazioni in Unione Europea di piastrelle di ceramica cinesi. In mln di mq e var. % sull'anno precedente. (*) Variazione % su I trimestre 2015 (Fonte: Eurostat)

Aliquote dei dazi diverse – in base al livello di collaborazione delle aziende cinesi – che vanno da oltre il 30 al poco meno del 70 per cento. «Abbiamo presentato il dossier lo scorso 13 giugno – ha spiegato Vittorio Borelli, presidente di Confindustria Ceramica – e abbiamo già chiesto alla Commissione Ue l’estensione dei dazi esistenti, che dovrebbe garantire quindi la permanenza provvisoria delle misure anche oltre la metà di settembre, in vista di una riconferma nel 2017».

Dazi che, a sentire l’associazione, in questi anni, hanno funzionato. Secondo Confindustria Ceramica, nel 2008 (quindi prima della loro entrata in vigore) le importazioni comunitarie dalla Cina avevano raggiunto i 65,5 milioni di metri quadri. Nel 2010 erano ancora a 64 milioni, con una quota sul consumo di oltre il 6,5% in forte crescita nonostante la crisi. Ma nel 2015 l’import di ceramica “Made in Italy” risultava già sceso a circa 18 milioni di metri quadri. In questi anni, l’import è crollato del 60 per cento.

Anche qui, però, la overcapacity produttiva cinese mostra tutta la sua potenza. Su circa 12 miliardi di metri quadrati di piastrelle prodotte nel mondo, nel 2015, oltre il 50% sono fabbricate in Cina. Mentre sui 2,5 miliardi di metri quadrati esportati ogni anno quasi un miliardo (sempre in volume) arriva da Pechino. Noi, con una produzione sui 400 milioni di metri quadrati siamo al terzo posto, dietro Cina e Spagna. Ma se per quantità arriviamo alla medaglia di bronzo, è sul parametro del valore che conquistiamo l’oro, con una quota del 32% degli oltre 15 miliardi di euro del commercio globale di piastrelle, contro il 27% della Cina e il 15% della Spagna.

Il prezzo del nostro prodotto è oltre il doppio di quello cinese (13 euro/mq contro 5) e i dazi introdotti nel settembre 2011 – con un range che va dal 33% al 66% – hanno salvaguardato.

La proroga prevista comunque entro giovedì non riguartda, invece, le stoviglie in ceramia, le cui tariffe antidumping sono state introdotte con altro regolamento nel maggio 2013 e andranno a scadenza nel 2018, con un dazio comunque di appena il 18% , insufficiente a produrre un serio “argine”

© Riproduzione riservata