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«Riforme per spingere la nautica»

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NAUTICA

«Riforme per spingere la nautica»

Il Governo è impegnato a «disboscare» la burocrazia e a favorire le semplificazioni normative per non mettere «i bastoni tra le ruote» agli imprenditori, segnatamente a quelli della nautica.
Lo ha sottolineato il ministro degli Affari regionali, Enrico Costa, all’apertura del 56° Salone di Genova. Ma Carla Demaria, presidente di Ucina, la Confindustria nautica, pur riconoscendo che «il dialogo con il mondo politico è migliorato» ha sottolineato che «la politica è lenta. Confrontarsi è positivo ma molto c’è ancora da fare perché siano velocizzate le decisioni».

Nel mirino dell’associazione ci sono due importanti riforme al palo: la legge delega sul nuovo codice della nautica e l’introduzione del registro telematico del settore. A spiegalo con chiarezza, nel corso della cerimonia di apertura della kermesse genovese è stato Massimo Perotti, past president di Ucina, la quale organizza la manifestazione.

«Il 2016 – ha detto - non è stato un buon anno nei rapporti con il Governo. Due anni fa, quando ero presidente di Ucina, la luce accesa sul comparto nautico era molto più forte. Negli ultimi mesi questo focus si è spento. Ad esempio il registro telematico delle imbarcazioni è fermo: la legge è pronta dal 2012 ma non sono state fatte le norme applicative. Inoltre ci sono 12 tavoli interministeriali aperti per varare la riforma del codice della nautica. Bisogna stringere i tempi, perché la legge delega scade tra un anno e mezzo. Infine abbiamo bisogno che questo salone sia riconosciuto come l’unico possibile a livello nazionale». Le parole di Perotti rimandano a quelle, espresse qualche settimana fa dal ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, il quale aveva detto di essere pronto a sospendere nel 2017 i finanziamenti al Salone nautico (che per il 2016 ha avuto 1,15 milioni, ndr) se non ci sarà un accordo tra le due associazioni di settore: Ucina e Nautica Italiana, cioè la compagine formata da cantieri usciti in polemica dall’associazione confindustriale.

«Comprendo – ha detto, da parte sua, la Demaria – le forti pressioni di Calenda e ha ragione quando chiede unità nel settore. Ma noi crediamo di avere ragione quando diciamo che ha fatto bene a finanziare questa esposizione, perché è la vetrina internazionale della nautica. Il contributo deve andare al salone a prescindere dalle beghe dell’associazione. D’altro canto credo che non arriveremo al salone 2017 senza un accordo che ci permetta di ricevere i finanziamenti. Io credo che questa intesa ci sarà e non perché la vuole il ministro, che fa bene a chiederla, ma perché serve al settore. Ci penserà il mercato a farci mettere d’accordo». E che il mercato stia migliorando, dicono i vertici di Ucina, lo mostrano i numeri. «Intanto – ha ricordato la Demaria – il 57% degli espositori presenti l’anno scorso nel 2016 ha investito più di quanto avesse fatto nel 2015. Sono poi tornati al salone di Genova i cantieri inglesi e americani e anche molti italiani che non venivano più da anni».

INDUSTRIA ITALIANA DELLA NAUTICA
I principali indicatori 2015 e variazione percentuale

Inoltre, gli ha fatto eco Perotti, «si registra la ripresa del mercato interno. Lo dimostrano i dati sui contratti di leasing nautico, saliti del 44% nei primi cinque mesi del 2106: +26% in valore assoluto. Il fatturato della nautica, poi, è salito nel 2015 a 2,9 miliardi nel 2015, segnando +17,1% sul 2014, e la sola cantieristica ha registrato una crescita del 20%. L’Italia è prima al mondo in termini di export delle unità da diporto entrobordo con una quota del 23,7%».

Il ministro Costa è intervenuto all’inaugurazione dopo aver incontrato, all’ingresso della Fiera di Genova, dove si svolge il salone, un gruppo di lavoratori di Ericsson in procinto di essere licenziati dall’azienda (147 a Genova e 385 a livello nazionale) che ha inscenato una protesta. Costa ha promesso di «attivarsi subito» per riportare al Governo le istanze dei dipendenti che chiedono appunto un intervento forte dell’Esecutivo nella vertenza.

Poi il ministro, di fronte alla platea del salone, ha ricordato che il settore della nautica «si è trovato in difficoltà e ha saputo rialzarsi da solo; adesso lo Stato deve fare la sua parte cancellando le troppe leggi che appesantiscono» l’apparato. Bisogna, ha aggiunto, «continuare la lotta alla burocrazia, fare in modo che la produzione normativa non sia così pesante perché gli imprenditori non devono avere uno Stato che gli mette i bastoni tra le ruote. Questo è l’obiettivo del Governo». E sui 12 tavoli aperti per la riforma del codice ha chiarito: «l’importante non è tanto il numero dei tavoli ma che questi producano norme accessibili e soprattutto intellegibili».

Il sottosegretario al ministero dell’Economia, Paola De Micheli, in collegamento video col salone, ha aggiunto che «le politiche del Governo a sostegno delle imprese nautiche, con la riduzione di alcune imposte, stanno portando i primi effetti positivi di settore. L’aggiustamento delle norme sbagliate del passato deve continuare. Ne ho discusso anche col premier Renzi. Faremo di tutto per recuperare nel 2017».

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