Economia

Riparte l’export grazie a Usa e Cina

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ISTAT

Riparte l’export grazie a Usa e Cina

Lo scatto dell’11% dell’export extra-Ue ad agosto riporta un poco di sereno sulle prospettive dell’economia nazionale. Per trovare un dato migliore su base annua occorre infatti tornare all’aprile del 2015 e anche la presenza di una giornata lavorativa in più non modifica in modo sostanziale il trend. Agosto, peraltro, è un mese “cenerentola” fino ad un certo punto, con volumi di scambi inferiori solo del 16% rispetto alla media dei primi sette mesi dell’anno.

Dopo sette cali consecutivi a far invertire la rotta ai dati rilevati dall’Istat è anzitutto la performance degli Stati Uniti, uno scatto del 17,9% che quasi riporta in pari il bilancio da gennaio. Crescita a doppia cifra (+28,3%) anche per la Cina, i cui acquisti a questo punto sono positivi di oltre l’1% nei primi otto mesi.

Rimbalzo evidente anche per Giappone, India e in generale per le economie del sud-est asiatico mentre ritrovano stabilità Medio-Oriente e Nord-Africa.

Tra le poche note negative vi sono ancora una volta Russia e Brasile. Il calo del 7,7% per Mosca è in linea con il risultato da inizio anno mentre l’area Mercosur (i cui trend sono determinati principalmente dal Brasile) vede un calo del 7,4%, parziale consolazione tenendo conto dei 22 punti di export persi dall’inizio dell’anno.

In termini settoriali la crescita è corale e diffusa, per beni strumentali, intermedi e di consumo (tranne che per i durevoli) mentre l’energia cede oltre 20 punti.

Con il dato di agosto migliora la performance annua dei paesi extra-Ue, che tuttavia da gennaio resta in negativo del 3,3%, dell’1,4% se si esclude dal calcolo l’energia, ancora una volta penalizzata dalla frenata tendenziale dei prezzi del greggio.

Segnali confortanti per il Paese arrivano anche dal lato delle importazioni, dunque della domanda interna, in crescita del 5,2% dopo sette cali consecutivi, bilancio che lievita al 14,9% escludendo dal calcolo l’energia, con crescite a doppia cifra per ogni macro-categoria di prodotto: beni di consumo, intermedi e strumentali.

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