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Esselunga, vendita sospesa per due anni

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Il testamento di Caprotti

Esselunga, vendita sospesa per due anni

Pieni poteri alla nuova maggioranza del gruppo Esselunga. Il 70% del capitale consente a Giuliana Albera e Marina Caprotti di deliberare nelle assemblee straordinarie anche sulla cessione della società. Tuttavia dalla famiglia Caprotti trapela che la vendita del gruppo Esselunga è sospesa per almeno due anni: sono queste le novità rilevanti dopo l’apertura del testamento voluto da Bernardo Caprotti, scomparso lo scorso 30 settembre.

Il presidente del cda di Supermarkets Italiani, Piergaetano Marchetti, aveva parlato di sospensione del processo di vendita della catena commerciale (Citigroup stava raccogliendo le manifestazioni d’interesse) ma da ieri sappiamo che la pausa sarà lunga e non si sa nemmeno se condurrà alla cessione.

La porta aperta
I due anni forse serviranno per cercare un accordo tra la maggioranza blindata (appunto circa il 70%) detenuta congiuntamente da Giuliana Albera e dalla figlia Marina Caprotti e la minoranza (con quasi il 30%) in portafoglio a Giuseppe e Violetta Caprotti. Insomma una porta aperta.
Un’intesa sgombrerebbe il campo da eventuali contenziosi giudiziari e convincerebbe l’acquirente a sedersi al tavolo senza remore.
Forse l’apertura è stata apprezzata da Giuseppe Caprotti, che, mercoledì scorso, all’uscita dello studio del notaio, aveva detto: «Faremo di tutto per salvaguardare il gruppo Esselunga».
Negli ultimi anni il contenzioso giudiziario tra il patron e i figli del primo matrimonio, in particolare quello sull’intestazione fiduciaria delle azioni, si era protratto nel tempo, fino alla Cassazione.
In attesa che il quadro si chiarisca, Giuliana Albera e Marina hanno optato per la continuità aziendale, confermando alla guida del gruppo Esselunga l’amministratore delegato Carlo Salza e il suo team.
Ma perchè l’ex patron di Esselunga ha dato più peso (45%) ai figli di primo letto nella società immobiliare Villata Partecipazioni? In sostanza lo scomparso Bernardo Caprotti ha calcolato le quote spettanti ai quattro eredi considerando gli asset nel complesso e non società per società. A Caprotti interessava blindare il controllo dell’asset più prezioso, pur rispettando le norme di legge; la holding immobiliare è strettamente legata a Esselunga con 83 immobili commerciali concessi in locazione alla catena. Nel bilancio della holding, gli asset immobiliari ammontano a 987 milioni e il patrimonio netto arriva a 920 milioni.

L’eredità

Tra le altre disposizioni testamentarie di Bernardo Caprotti, c’è quella che il fondatore di Esselunga avrebbe destinato metà dei risparmi (il cui ammontare è ignoto) alla segretaria di direzione Germana Chiodi, che però aveva supportato anche moglie e figlia di Caprotti, e l'altra metà ai nipoti. Si tratta dei tre figli di Giuseppe Caprotti e di Andrea e Fabrizio, figli di Claudio, fratello del fondatore di Esselunga, suo socio agli inizi dell’avventura imprenditoriale nei supermercati. Alcune opere d’arte, dei dipinti di grande valore, sarebbero stati donati al museo del Louvre.
Stefano Tronconi, dello Studio Pirola Pennuto Zei & Associati, è stato designato esecutore testamentario. Un percorso pianificato con un certo anticipo: nel consiglio di amministrazione di Supermarkets Italiani del 28 luglio scorso, moglie e figlia di Caprotti si erano dimesse da consiglieri a favore dello stesso Stefano Tronconi e di Lorenzo Olivero Piaget.

Il benchmark europeo
Esselunga è il benchmark della grande distribuzione italiana e tra i big in Europa. Secondo l’ultimo rapporto dell'area studi di Mediobanca, il gruppo Esselunga ha il più alto indice di vendite per metro quadrato, 16mila euro, contro gli 8.150 euro medi del panel.
Nel 2015 la catena milanese ha fatto meglio del mercato crescendo, a rete corrente, del 4,3% (contro un dato nazionale del 2,8%) a 7,3 miliardi di euro. Il risultato operativo è stato pari a 431 milioni, +29%, e l'utile netto a 290 milioni, +37 per cento. L’utile cumulato nel periodo 2011-2015 ha sfiorato 1,4 miliardi.

Esselunga opera con una rete commerciale di 151 superstore in Lombardia, Toscana, Emilia Romagna, Piemonte, Veneto, Liguria e Lazio. In quest’ultima Regione ha aperto il primo superstore ad Aprilia nel 2014 ed entro l'autunno è in programma l’inaugurazione del primo punto vendita a Roma, in via Prenestina.

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