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L’anima «pop» del Salone di Torino apre alle vetture automatiche

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L’anima «pop» del Salone di Torino apre alle vetture automatiche

Rilancia sul modello en plein air e apre ai veicoli a guida autonoma. Si svolgerà dal 7 all’11 giugno prossimo la terza edizione del Salone dell’Auto di Torino. Un appuntamento seguito l’anno scorso da 650mila visitatori e che nella prossima edizione punta a conquistare un carattere sempre più internazionale. Tant’è che al nome del Salone, Parco Valentino dal luogo in cui si svolge, si aggiunge la definizione “International outdoor Auto show”. Tra le novità annunciate dal presidente Andrea Levy, un cambio nel format dei padiglioni e una serie di appuntamenti che coinvolgeranno l’intera città di Torino.

Confermato per il Salone di Torino l’ingresso gratuito – con la possibilità, però, di registrarsi per avere un pass e accedere alle iniziative speciali e alle convenzioni che saranno disponibili – l’apertura fino alle 24 e il carattere “pop” che ha riscosso grande interesse da parte delle case automobilistiche, i carrozzieri e i centri stile nelle scorse edizioni. «L’obiettivo – spiega Levy – è superare i numeri dell’anno scorso, quando hanno partecipato 43 case automobilistiche e una dozzina di centri stile. Prevediamo 700mila visitatori, diventando così il salone più visitato d’Europa».

Oltre al Parco del Valentino, entreranno in calendario iniziative svolte in altre parti della città, con raduni di auto storiche nei quartieri Vallette e Mirafiori e iniziative al Museo dell’Automobile. L’anno prossimo poi cambierà il concept degli stand, tutti coperti e con una pedana unica sempre riservata a quattro modelli per ogni casa automobilistica. Inoltre, saranno confermati i test drive: a giugno scorso erano stati 3mila, aumenteranno nel 2017.

Il Gran premio riservato alle auto storiche si svolgerà domenica 11 giugno e la novità del 2017 consisterà nella possibilità di avere un circuito chiuso dove poter far girare le auto di ultima generazione, a trazione automatica. La tradizione dei grandi car maker e delle auto a tiratura limitata, dunque, accanto al futuro della mobilità.

Si va verso una trasformazione della mobilità, complice non soltanto l’evoluzione tecnologica della guida autonoma ma anche i paradigmi della sharing economy applicati alle auto. Una trasformazione che sarà veloce ma che si affiancherà allo sviluppo del settore più tradizionale e che non metterà in secondo piano il design. Di questo almeno sono convinti molti esponenti del mondo dei carrozzieri e dei centri stile. «I designer e i carrozzieri dovranno avere un ruolo fondamentale nella trasformazione in corso – sottolinea Fabio Filippini, chef creative officer di Pininfarina – per dare nuove forme e emozioni all’esperienza di guida, viste le enormi possibilità che si aprono. La mobilità autonoma arriverà in fretta ma è destinata a convivere per decenni con auto tradizionali». Dello stesso avviso Filippo Perini, responsabile design di Italdesign. «Torino è stata una meta obbligata per designer, rappresenta la “mecca” delliingegneria dellauto e rappresenta il terreno migliore per innovare, forte della capacità non solo di disegnare, ma di costruire nuove automobili».

«La nuova mobilità non metterà in secondo piano design ed eleganza» ribadisce Umberto palermo di Up Design: «Andiamo verso lo sviluppo di un’auto sempre più “utilitarista” come dimostra lo sviluppo del car sharing, accanto alla crescente attenzione verso il carattere sartoriale dei modelli». Per Stephan Schwarz, design director di Zagato, «il futuro sta già avvenendo», e il futuro vedrà lo sviluppo di «nuove auto sempre più integrate nel tessuto urbano, accanto alla creazione di auto da collezionisti».

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