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Dall’Austria moratoria sui Tir al valico del Brennero. Lo stop dal…

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Dall’Austria moratoria sui Tir al valico del Brennero. Lo stop dal 1° novembre

Imagoeconomica
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L’Austria blocca l’accesso al valico del Brennero ai Tir con un carico superiore a 7,5 di tonnellate di merci, con il divieto di transito sull’A12 della valle dell’Inn, che scende sull’autostrada A22. Lo stop partirà dall’1 novembre, con un effetto a cascata sul Sud Tirolo e sulle imprese del Veneto e dell’Emilia Romagna, a partire da distretti come quello delle ceramiche di Sassuolo e come l’esteso cluster della meccanica dell’Emilia. La motivazione è la tutela dell’ambiente, con il contenimento delle emissioni inquinanti. Contemporaneamente, però, per il sistema camerale della Provincia Autonoma di Bolzano, per quello del Veneto e per quello dell’Emilia Romagna, si delinea un nuovo scenario di concorrenza sleale.

A farne le spese sono le imprese di autotrasporto di altri Paesi, non solo quelle italiane. Tutto a colpi di deroghe: il regolamento voluto dall’Austria non è infatti previsto per numerose aree del Tirolo. L’allarme è arrivato dalla Camera di commercio di Bolzano, è rimbalzato in Emilia Romagna e in Veneto, ed è finito sul tavolo del segretario generale dell’Unione Europea, con una denuncia formale di violazione delle normative che in Europa regolano la libera circolazione delle merci. A presentare la denuncia, oltre all’ente camerale di Bolzano, sono state Unioncamere Emilia Romagna e Unioncamere Veneto. Il valico del Brennero è strategico non solo per l’economia italiana. È il principale collegamento tra Germania, Nord Europa e parte dell’ Est Europa con il Sud Tirolo italiano e la pianura Padana. La denuncia è già stata protocollata. La decisione dell’Austria, spiega Alfred Aber, presidente dell’ente camerale di Bolzano, «obbliga gli autotrasportatori ad accollarsi costi aggiuntivi e discrimina le imprese di altri Paesi. Chi ha uno stabilimento in Tirolo non è soggetto al divieto, chi lo ha in Italia o in Germania deve invece cercare alternative o spostare il trasporto della merce su rotaia».

Gli ultimi dati disponibili sul traffico di merci sul valico del Brennero confermano l’impatto economico dell’A22 su intere regioni e il suo ruolo di snodo internazionale. Due anni fa sono transitate sul valico, con i Tir, 30 milioni di tonnellate di merci, su un totale di 42,2 milioni. L’Austria – dice il segretario generale di Unioncamere Emilia Romagna Claudio Pasini – aveva già tentato nel 2003 e nel 2008 di introdurre il divieto». Tentativo bloccato dalla Corte europea, secondo la quale la limitazione penalizzava il collegamento tra Italia e Nord Europa. «L’Austria – prosegue Pasini – ne fa una questione di tipo di merce trasportata. Parliamo di rifiuti, piastrelle, pietre o acciaio che dovranno essere spostati su rotaia, nonostante siano le emissioni a inquinare e non ciò che è movimentato». Alternative, al momento, non sembrano esserci. Tutto dipenderà dalla risposta dell’Europa. Potrebbe ricorrere a una tentativo di conciliazione o aprire una vera e propria istruttoria per poi pronunciarsi con una sentenza.

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