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Le-commerce sfiora quota 20 miliardi

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Le-commerce sfiora quota 20 miliardi

La corsa agli acquisti online premia sempre più i prodotti fisici che segnano un +32% di crescita sul 2015 e raggiungono il 46% di market share nello shopping online. Più lenta la crescita dei servizi (+8%) al traino soprattutto dal turismo. Quest’anno il valore complessivo delle vendite B2c in Italia supererà i 19,6 miliardi (+18% sul 2015), il doppio rispetto al dato del 2011. A correre più di tutti sono dei settori che si possono considerare degli outsider come il food e grocery, l’arredamento e complementi per la casa, i cosmetici e i giocattoli. Quest’anno sono riusciti a mettere a segno uno vero e proprio sprint delle vendite, complessivamente pari a oltre 1,5 miliardi, con aumenti tra il 30 e il 50 per cento.

COSI’ NEL 2016
Gli acquisti degli italiani su siti nazionali e internazionali e variazione % sull'anno precedente, dati preliminari in milioni (Fonte: Politecnico di Milano)

Cosa accade invece sul fronte dei servizi? Qui invece la crescita procede quasi al rallenty. La voce principale è rappresentata dal turismo (+10%) che in assoluto si conferma il comparto più importante e precede le assicurazioni a crescita zero mentre l’eterogeneo mondo degli altri servizi tocca gli 800 milioni (+5%). È quanto rivela l’Osservatorio «eCommerce B2c in Italia: esame di maturità per l’offerta» del Politecnico di Milano e Netcomm che sarà presentato domani e Il Sole 24 Ore è in grado di anticipare.

«L’incremento degli acquisti online cresce molto rispetto ai canali tradizionali, batte la crisi e vale il 5% della spesa degli italiani - premette Riccardo Mangiaracina, direttore dell’Osservatorio -. Ma rispetto ad altre economie avanzate in termini di platea e spesa invece restiamo indietro». Un esempio? In Francia, Germania e Regno Unito i web shopper rappresentano i tre quarti e oltre degli internauti mentre in Italia siamo intorno al 60%.

«I modelli di business delle imprese sono sempre più legati alla cross canalità, border e device - aggiunge Roberto Liscia, presidente del Consorzio Netcomm -. A dettarli sono i clienti che oggi possono acquistare nel canale digitale o in quello fisico, confrontando in ogni istante i prezzi con lo smartphone».

LA DINAMICA DEI PREZZI AL CONSUMO
Indice generale NIC. Settembre 2015/Settembre 2016. (Fonte: Istat)

Per vivacizzare la domanda ecco iniziative ad hoc come il black friday, il prossimo appuntamento è fissato per il 25 novembre, a cui seguirà il lunedì successivo il cyber monday. Tra queste due date si concentrano le offertissime di stagione e quelle prenatalizie: quattro giorni in cui diversi merchant realizzano il 5% del fatturato annuo.

Rispetto al passato non sempre il prezzo più basso guida la scelta. «Il cliente valuta la fiducia, l’affidabilità e il servizio che offre il merchant» rimarca Mangiaracina. Non a caso i clienti premiano big dall’offerta sterminata come Amazon, eBay, Expedia, Eprice, Yoox Net-A-Porter. Merchant che diventano anche vetrine per il “bello e ben fatto” made in Italy anche se finora il sistema Italia non ha saputo cogliere le opportunità dell’export digitale. Certo quest’anno ci sono state le aperture di Alibaba verso i nostri prodotti.

«L’appeal del made in Italy è fortissimo e la nostra filiale è al primo posto per l’export - spiega Margot Zanni, co-fondatrice di Dalani.it, portale dedicato alla casa e all’arredamento -. Buona parte delle vendite in Russia e Germania realizzate dai siti del gruppo si realizzano grazie al made in Italy». Per quanto riguarda le scelte dei clienti italiani oltre ai complementi per la cucina e la camera da letto online si comperano anche grandi mobili come armadi, cassettiere, letti.

Al momento la via dell’export non sembra molto sfruttata dalle Pmi e le microimprese ma dopo le ultime iniziative di Alibaba arrivare all’ombra della Grande Muraglia è diventato molto più facile. «Nel 2015 il valore l’eCom mondiale è stato di 2.300 miliardi di dollari, con una crescita di un quinto (+19,9%) sull’anno precedente - aggiunge Liscia - e secondo le stime quest’anno la crescita sarà del 15%, raggiungendo i 2.600 miliardi di dollari, una crescita a cui contribuiscono soprattutto Cina, Stati Uniti, Regno Unito e Giappone». Lo shopping digitale rappresenta un trampolino di lancio per Pmi, microproduttori e artigiani italiani che vogliono cogliere le opportunità della globalizzazione. Amazon ed eBay, per esempio, attraverso i loro marketplace offrono programmi su misura per agevolare l’export delle Pmi che possono facilmente raggiungere miliardi di clienti.

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