L’aerospazio torinese cresce, anche grazie ad Exomars, la missione europea su Marte. La prossima settimana sarà quella decisiva per la corsa europea sul pianeta rosso. L’ammartaggio del modulo Schiaparelli, momento clou della missione da un miliardo di euro che coinvolge 75 tra enti e aziende e che ha in Thales Alenia Space il prime contractor, è prevista per mercoledì prossimo.
E allora Torino, la «Houston» della missione Exomars come la definiscono gli addetti ai lavori, su iniziativa di Camera di commercio e Comune, celebrerà per una settimana, con alcune installazioni artistiche il distretto dell’aerospazio e i suoi successi tecnologici e scientifici.
«Il nostro distretto ha 140 imprese, da quelle grandi a imprese piccole e molto specializzate – spiega il presidente della Camera Vincenzo Ilotte – e l’anno scorso ha esportato beni per 1,3 miliardi, il 24% in più rispetto al 2014, con importazioni cresciute del 10% rispetto all’anno prima e una bilancia commerciale in positivo per quasi 600 milioni».
La sede della torinese Altec, società partecipata da Thales Alenia Space Italia (al 67%) e dalla Asi, l’Agenzia spaziale italiana, rappresenta il centro di controllo della missione europea verso il pianeta rosso, come spiega Vincenzo Giorgio, vice presidente di Thales Alenia Space e ad di Altec. «Da Torino si coordina la discesa del satellite sulla superficie di Marte, i suoi movimenti e le fasi delicate di raccolta e elaborazione dei dati così come, tra quattro anni, Torino rappresenterà il centro di controllo della seconda fase della missione, quando su Marte arriverà un rover in grado di raccogliere campioni dal terreno a due metri di profondità». La missione esplorativa in corso, spiega Donato Amoroso, amministratore delegato di Thales Alenia Space Italia (joint tra la francese Thales, al 67%, e Leonardo Finmeccanica) «rappresenta una tappa fondamentale per il futuro industriale delle missioni marziane e dell’aerospazio in generale. Dei 400 addetti di Thales Alenia Space, in 250 stanno lavorando a questo progetto che vede le tecnologie e le conoscenze sviluppate a Torino al centro della missione. L’ammartaggio, in realtà, è il punto di partenza».
Il centro di controllo torinese rappresenta, inoltre, una sorta di palestra per il rover-robottino. Negli stabilimenti della Altec in corso Marche è stata creata un’area simile alla superficie del pianeta rosso dove tutti i movimenti del rover vengono simulati per migliorare le performance e ridurre i rischi quando il robot sarà a migliaia di chilometri di distanza. La missione europea verso Marte segue di circa due anni quella americana e, dal punto di vista scientifico, è complementare visto che sarà concentrata sulla raccolta di campioni del suolo marziano, prelevati a due metri di profondità grazie alla trivella in dotazione al rover,con l’obiettivo di trovare tracce di vita, presente e passata, sul pianeta rosso.
È durato nove mesi il viaggio del modulo orbitante e dal modulo di discesa, lanciati in orbita lo scorso 14 marzo. Domani alle 16, spiega Vincenzo Giorgio, è prevista la separazione del modulo Schiaparelli navicella madre. «Lo Schiaparelli inizierà il suo viaggio solitario verso Marte e poi, mercoledì, i “sette minuti di terrore”, la fase delicata dell’ammartaggio, che rappresenta il condensato di dieci anni di lavoro e di tecnologia per simulare a terra condizioni atmosferiche e generali profondamente diverse dalle nostre e per creare un modulo in grado di funzionare regolarmente. L’arrivo sul pianeta tra l’altro avviene nel pieno di una tempesta, condizione che ha richiesto un adeguamento dei sistemi di guida e controllo». Torino ha mantenuto l’architettura generale e le tecnologie chiave nell’ambito della missione, aggiunge Amoroso, «quelle per la discesa e l’ammartaggio, i sistemi di navigazione e guida, la progettazione di sistema del rover e la catena scientifica collegata alla fase di raccolta dati».
Lo Schiaparelli infatti funzionerà come una stazione metereologica vera e propria, raccoglierà dati e informazioni utili al proseguo della missione, in vista della seconda parte di Exomars, spostata dal 2018 al 2020, con l’arrivo su Marte del Rover.
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