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Agricoltura, una Pac su misura per i giovani

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Agricoltura, una Pac su misura per i giovani

(Marka)
(Marka)

Una Politica agricola comune (Pac) a misura di giovani. È l’obiettivo a cui punta la riforma di medio termine che, già impostata in grandi linee, prevede anche interventi per la semplificazione e novità per la gestione del rischio in agricoltura. Il cantiere si apre a novembre e c’è poco più di un anno per una riforma che sarà determinante per il futuro dell’agricoltura europea e italiana anche alla luce dell’impatto pesante di Brexit.

Sul futuro dell’Europa agricola ha acceso ieri i riflettori la Coldiretti, in occasione della giornata conclusiva del Forum dell’agricoltura e dell’Alimentazione a Cernobbio (Como). Paolo De Castro, coordinatore del gruppo S&D , appena nominato dalla Commissione agricoltura dell’Europarlamento co-relatore per il capitolo agricolo del regolamento omnibus che contiene i punti chiave della revisione, ha sottolineato come tra gli aspetti qualificanti ci sia proprio il capitolo giovani.

Per gli under 40 infatti si prevede l’eliminazione del limite massimo sia in termini di titoli sia di ettari ammessi su cui calcolare il premio. La proposta di revisione introduce la possibilità di rafforzare il premio di primo insediamento dello Sviluppo rurale. In pratica se un giovane agricoltore si mette in società con altri il premio viene assegnato a tutti i soci moltiplicando così l’aiuto. Un orientamento in linea con il nuovo quadro che si sta delineando in Italia dove, come ha ricordato Coldiretti, la crescita dell’occupazione è sostenuta proprio dalla componente dei giovani agricoltori (+7%). Quanto alla gestione del rischio viene abbassato dal 30 al 20% il danno che consente di accedere al fondo di settore . «Ci sono norme positive - ha spiegato De Castro - ora bisogna lavorare per migliorarle e integrarle in linea con un’agricoltura che guardi più alla qualità e distintività nella filosofia mediterranea».

«Il sostegno all politica mediterranea - ha detto il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo,- è una priorità . Si tratta del settore che genera più lavoro ad ettaro e la Commissione Ue mette al primo posto la sfida dell’occupazione. Bisogna reinterpretare un modo di produrre che si avvicini alla nostra agricoltura». Coldiretti inoltre mette in guardia dai rischi di passi indietro sull’agricoltore attivo: «I contributi europei - ha spiegato Moncalvo - vanno riservati ai veri agricoltori».

«La Pac - ha dichiarato il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina - sarà sempre uno strumento fondamentale per garantire la sicurezza alimentare dei cittadini europei. Nella riforma - ha aggiunto - chiediamo sia data priorità agli strumenti di tutela del reddito a partire da quelli della gestione delle crisi. Bene l’apertura sulle politiche di ricambio di ricambio generazionale». Poi un impegno: «Difenderemo fino in fondo modelli che hanno funzionato come quelli delle Ocm e che chiediamo vengano estesi ad altri settori come bene il latte».

Il ministro ha invitato anche ad affrontare la revisione della Pac nel quadro dei nuovi processi più generali legati al commercio. Ha invitato a sostenere la logica delle partnership e della reciprocità nell’obiettivo di un dinamismo commerciale. «Servono intese - ha detto Martina - e quadri di riferimento per garantire la migliore tutela alle nostre produzioni come il Parmigiano reggiano e il Grana padano».

Coldiretti ha anche segnalato i rischi di Brexit per l’agroalimentare con un costo stimato di 280 milioni su un valore delle vendite di 2,9 miliardi all’anno : la Gran Bretagna è il quarto sbocco estero dell’agroalimentare made in Italy, soprattutto per il vino, con un valore delle esportazioni di 746 milioni nel 2015, e la pasta con 332 milioni. Ma è rilevante anche il ruolo dell’arto frutta con con oltre 280 milioni e i formaggi che nel 2015 hanno segnato nel Regno Unito un balzo del 12 per cento.

Accanto ai rischi per l’export c’è poi la preoccupazione di un’ulteriore stretta della legislazione sfavorevole come quella delle etichette a semaforo che potrebbe mettere nell’angolo il Made in Italy.

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