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Biglietti online introvabili, indagine Antitrust su Ticketone e…

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Biglietti online introvabili, indagine Antitrust su Ticketone e «secondary ticketing»

Sono passati pochi giorni dal 7 ottobre, giorno in cui su Ticketone, sono stati messi in vendita i biglietti del concerto dei Coldplay, tappa italiana del tour mondiale che si terrà allo stadio San Siro di Milano il 3 luglio 2017. Doveva essere l’unica tappa, ma, si legge nel sito Ticketone: «Aggiunta a grande richiesta la seconda data a Milano il 4 luglio! Scopri i dettagli!». Peccato ch anche in questo caso, cliccando sul bottone a lato si arriva a constatare che “Non ci sono posti disponibili per quella data”.

I biglietti andati a ruba. A ogni modo, già il 7 ottobre, a pochissimi minuti dall’apertura della vendita, molti utenti che hanno provato ad acquistare i biglietti su Ticketone si sono trovati davanti una finestra che gli annunciava di essere nella “Sala d’attesa” del sito. Molti di questi poi hanno constatato che i biglietti non risultavano più disponibili. Con un’aggravante: Ticketone era il solo il solo sito autorizzato dagli organizzatori del concerto a vendere direttamente i biglietti della band britannica. Ma quegli stessi biglietti si trovavano poi su siti di secondary ticketing a prezzi ben più maggiorati.

L’indagine Antitrust. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha comunicato oggi di aver avviato un’indagine sul fenomeno «segnalato da numerosi consumatori, nonché da Unione Nazionale Consumatori e Altroconsumo, relativo alla sostanziale impossibilità di acquistare, anche all'apertura delle vendite, biglietti per gli eventi di maggior richiamo sul sito internet di Ticketone S.p.a., che detiene l’esclusiva per il canale online dei principali eventi e mette in vendita i biglietti ai prezzi fissati dagli organizzatori per conto dell'artista. I biglietti risulterebbero invece disponibili, anche pochi minuti dopo l'apertura delle vendite, su altri siti internet (mercato secondario), a prezzi spesso di gran lunga maggiori di quelli del mercato primario. Ciò si sarebbe verificato, anche di recente, in occasione della vendita dei biglietti per il concerto dei Coldplay in Italia e, per il passato, in occasione dei concerti dei One Direction, dei Foo Fighters, dei Red Hot Chili Peppers, di Bruce Springsteen, Renato Zero, Adele e David Gilmour».

Il faro dell’Antitrust. Da qui l’avvio di procedimenti istruttori «nei confronti di Ticketone SpA e dei quattro principali operatori del mercato secondario in Italia, al fine di verificare eventuali violazioni del Codice del Consumo». Per quanto riguarda Ticketone il procedimento, si legge nella nota dell’Antitrust, «è diretto, in primo luogo, ad accertare se il professionista abbia predisposto idonee misure informatiche, previsioni contrattuali e modalità di vendita, nonché abbia esercitato un adeguato controllo, per garantire l'effettiva disponibilità di biglietti per i consumatori e per evitare la possibilità che alcuni soggetti, attraverso l'utilizzo di specifici software, procedano all'acquisto massivo e quasi istantaneo di tutti i biglietti sul canale online».

Robot che acquistano biglietti. Per quanto riguarda i siti del “mercato secondario”, ormai da molti considerati come veri e propri “bagarini online” cui, peraltro, è attribuiuto anche l’uso di meccanismi automatici per acquistare i biglietti, i procedimenti avviati «sono diretti a verificare l’eventuale ingannevolezza delle informazioni relative alle condizioni di vendita sui siti, che potrebbero rendere non chiara la natura e le caratteristiche del servizio di intermediazione svolto, la tipologia e il prezzo di vendita dei biglietti offerti, nonché i diritti e le garanzie riconosciuti al consumatore, anche in caso di annullamento degli eventi». L’identità dei siti coinvolti non è stata specificata.

Gli accertamenti. Come si legge nella nota dell’Authority, l’Antitrust, con la collaborazione del Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza, «ha effettuato accertamenti ispettivi presso le sedi di Ticketone S.p.a. e di una società che, pur non essendo parte del procedimento dell’Autorità, potrebbe avere elementi utili ai fini dell'indagine in questione».

L’intervento di Siae. Anche la Siae nei giorni scorsi si era mossa contro il fenomeno, comunicando di aver «presentato un ricorso d’urgenza al Tribunale Civile per tutelare sia i diritti dei propri associati che i consumatori (soprattutto i più giovani), che si ritrovano a pagare anche fino a 10 volte in più i ticket di ingresso sul mercato parallelo». Gaetano Blandini, direttore generale di siae ha dichiarato che «lo chiamano secondary ticketing ma in realtà si tratta di bagarinaggio. È una vergogna che danneggia gravemente i consumatori ma anche gli autori e tutti i titolari del diritto d'autore. Da alcuni anni stiamo tentando di perseguire questo fenomeno, un vero e proprio cancro per il settore, ma al momento non abbiamo gli strumenti per estirparlo».

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