Un mercato che, a livello globale, ha continuato a crescere in modo costante negli ultimi cinque anni – anche e nonostante la crisi dei consumi che ha colpito molte economie occidentali – e che continuerà a farlo almeno fino al 2020.
I consumi mondiali di apparecchi per l’illuminazione a Led – secondo i dati elaborati dal Centro Studi Industria Leggera (Csil) – hanno raggiunto nel 2015 un valore di 35 miliardi di dollari, pari a circa a 40% del comparto nel suo complesso (che vale 88 miliardi di dollari) e la prospettiva è di un raddoppio entro il prossimo quinquennio, con un rovesciamento delle quote in cui il mondo degli apparecchi a Led raggiungerà i 71 miliardi di dollari nel 2020, mentre quello dei prodotti “tradizionali” per l’illuminazione scenderà dagli attuali 53 miliardi a 37.
E l’Italia è destinata a giocare un ruolo da leader in questo campo visto che – come si legge nel settimo Rapporto Csil sul mercato mondiale dei Led e degli apparecchi per l’illuminazione – il nostro Paese è il terzo esportatore mondiale del comparto, alle spalle di Germania e Cina – quest’ultima a distanza siderale da tutti i competitor (con un export attorno ai 24 miliardi di dollari contro i 3,5 circa della Germania e gli oltre 2 dell’Italia). Le maggiori opportunità di sviluppo, per le aziende produttrici italiane, si aprono soprattutto nei Paesi asiatici e dove si prevede la maggiore crescita dei redditi, ma le potenzialità sono interessanti anche nei mercati tradizionali (incluso quello domestico), grazie a un’offerta molto innovativa dal punto di vista tecnologico ed estetico che, negli ultimi anni, ha saputo generare una nuova domanda anche a dispetto della crisi.
«Quello della luce è un settore industriale molto interessante e dinamico – conferma Aurelio Volpe, partner Csil e coordinatore del Rapporto –. Le tecnologie Led hanno profondamente rivoluzionato il comparto, a partire da quello dei prodotti professionali già nel 2005 e poi, diciamo attorno al 2008, anche quello degli apparecchi destinati alla casa. Ci sono in continuazione nuove soluzioni tecniche, nuove applicazioni, possibilità di connettere le sorgenti luminose ad altri dispositivi aumentandone il controllo e i consumi». Negli ultimi due-tre anni, poi, il salto tecnologico è stato tale che ha consentito di creare Led altamente performanti, a costi più accessibili e con prestazioni paragonabili a quelle delle lampadine analogiche.
È un mondo che cambia rapidamente e questo fa da leva al mercato. «Non a caso – aggiunge Volpe – negli ultimi cinque anni la componente luce all’interno dei consumi per l’arredo in senso lato ha aumentato le sue quote, passando dal 7 al 9% circa». Una crescita ancora più evidente “fuori” casa, ovvero nei prodotti e sistemi per illuminazione destinati a strade, spazi pubblici, negozi, hotel, uffici. I nuovi Led hanno un indice di resa cromatica superiore a quello delle vecchie lampadine. Inoltre, la componente digitale di queste sorgenti permette di creare sistemi di trasmissione delle informazioni per connettere e controllare i dispositivi. «Tutto questo – spiega ancora Volpe – ha importanti riflessi ad esempio nella illuminazione dei musei, ma anche dei negozi, negli hotel e negli uffici». Non a casa, secondo Csil sono proprio questi i settori in cui nel prossimo quinquennio si presentano le opportunità di crescita più interessanti: dall’illuminazione delle strade (soprattutto per il risparmio energetico da parte delle amministrazioni pubbliche) a quella degli spazi retail (come strumento di marketing per migliorare la fruizione degli spazi e la visibilità delle merci), dall’hospitality agli uffici.
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