Economia

Liquori, Caffo verso proroga per Borsci a Taranto

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AGROALIMENTARE

Liquori, Caffo verso proroga per Borsci a Taranto

Verso il rinnovo il contratto di affidamento temporaneo dell’industria di liquori Borsci di Taranto – produttrice dell’Elisir San Marzano – al gruppo calabrese Caffo specializzato nel settore degli amari. Entrambi sono marchi storici: Borsci esiste dal 1840, Caffo ha più di 100 anni. La proroga è la soluzione scaturita in un incontro tra Provincia di Taranto, sindacati dell’agroalimentare, gruppo Caffo e curatela fallimentare da cui dipende lo stabilimento Borsci.
L’ulteriore rinnovo serve a scongiurare lo stop dello stabilimento che, in assenza di novità, sarebbe scattato dal 22 ottobre. Caffo, che produce il «Vecchio Amaro del Capo», ha in concessione temporanea il complesso Borsci, che viene da un periodo di chiusura, da circa tre anni e adesso punta all'affidamento definitivo. Gli si oppone il gruppo che produce l’«Amaro Lucano».

«Come società affittuaria – commenta Sebastiano Caffo, a capo del gruppo – riteniamo di poter dare subito chiare e precise risposte confermando tutti gli impegni già assunti in passato circa il mantenimento dei posti di lavoro oltre che della sede produttiva nello stabilimento tarantino. Denunciamo però la situazione di stallo creata da chi non avendo mai preso alcun impegno con i dipendenti e con il territorio, probabilmente vorrebbe portare via il marchio Borsci dalla sua città».

«ll nostro concordato – sottolinea Caffo – è indiscutibilmente il più conveniente per i creditori e per il territorio in quanto chiude definitivamente il fallimento e garantisce continuità aziendale a Taranto. Si è quindi in attesa che il Tribunale di Taranto definisca la procedura fallimentare portando a votazione le proposte di concordato fallimentare presentate lo scorso anno ed ancora al vaglio degli organi della procedura». Per Caffo, l’affidamento definitivo doveva esserci già al termine del primo anno di gestione, cioè nel 2014. «La nostra società – rileva Caffo – si è aggiudicata una regolare asta per l'affitto dell’azienda che comprende il diritto di prelazione per l’acquisto della stessa. Abbiamo anche dovuto rinunciare ad altre opportunità per dedicarci a questo progetto».

«Non possiamo nascondere – commenta Antonio Trenta, segretario Uila Taranto – che siamo un po’ delusi dal fatto che ancora non si prenda una decisione definitiva. Questo sta contribuendo non poco ad allungare il disagio dei lavoratori, i quali dovranno ancora attendere prima di conoscere il loro futuro occupazionale, e forse anche a scoraggiare l’azienda che sta gestendo l'industria Borsci con spirito fattivo e collaborativo e con l’intenzione palesata di mantenere la produzione dello storico elisir San Marzano a Taranto. Ma è chiaro che fino a quando l’assegnazione non sarà definitiva, ogni investimento aggiuntivo diventerà un rischio. E non sappiamo se il gruppo Caffo potrà continuare a permetterselo in tempi di crisi».

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