Economia

Caprotti, 75 milioni alla segretaria e altrettanti ai cinque nipoti

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EREDITà milionarie

Caprotti, 75 milioni alla segretaria e altrettanti ai cinque nipoti

Bernardo Caprotti. Foto Ansa
Bernardo Caprotti. Foto Ansa

Alla fine i calcoli dell’esecutore testamentario sui risparmi di Bernardo Caprotti, scomparso lo scorso 30 settembre, sono superiori alle prime stime all’atto dell’apertura del testamento. Dalla ricognizione sulla liquidità custodita nei conti correnti e i conti titoli di Caprotti presso Credit Suisse e Deutsche Bank sono emersi circa 150 milioni.

Come da volontà del fondatore della catena commerciale Esselunga, metà del valore è destinata alla storica segretaria Germana Chiodi (in azienda da 40 anni) e gli altri 75 ai 5 nipoti dell'imprenditore, Fabrizio e Andrea (figli del fratello
Claudio) e ai tre figli di Giuseppe Caprotti, vale a dire 15 milioni a testa.

A questo punto se i figli di primo letto di Caprotti, Giuseppe e Violetta, non si opporranno alla maxi “liquidazione” della Chiodi si darà esecuzione al testamento. La cosa però non è del tutto scontata, ma Giuseppe e Violetta rischierebbero di bloccare anche il resto delle disposizioni testamentarie che li vede eredi di una grande fortuna . Oltre che provocare la semi-paralisi dell’azienda.

Bernardo Caprotti, ancora in vita, ha donato circa il 70% delle azioni della holding Supermarkets Italiani alla moglie Giuliana Albera e alla figlia Marina, «in via tra loro congiunta» . Mentre ai due figli di primo letto, Giuseppe e Violetta, il lascito testamentario è stato di circa il 15% ciascuno.

Di fatto il 70% del capitale blinda il controllo e consente a Giuliana Albera e Marina di deliberare nelle assemblee straordinarie anche sulla cessione della società. Difatto Giuseppe e Violetta sono nell’angolo.

Anche per la cassaforte immobiliare è stata seguita la stessa procedura anche se la minoranza è più robusta: ancora in vita, Bernardo Caprotti ha donato un pacchetto del 55% della holding Villata Partecipazioni alla coniuge e alla figlia Marina. A Giuseppe e Violetta, come lascito testamentario, il 22,5% a testa.

Si è dunque conclusa questa fastidiosa dinasty familiare? Per nulla. Rimane il tema della vendita di Esselunga, che moglie e figlia hanno fatto trapelare che congeleranno per due anni (ma non c’è da giurarci). Alla fine, è probabile che la maggioranza eviti un atto di forza e cerchi un’intesa con la minoranza sulla vendita: si eviterebbero in questo modo eventuali contenziosi che finirebbero per influire sul prezzo di cessione.

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