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Noberasco punta a entrare nel settore della distribuzione automatica

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Noberasco punta a entrare nel settore della distribuzione automatica

A un anno dall’insediamento nel nuovo stabilimento di Carcare (Savona), il gruppo Noberasco, primo produttore italiano di frutta secca, morbida ed essiccata, tira le somme di un’operazione che ha comportato un investimento da 40 milioni di euro, deciso nel 2011, cioè in un periodo di forte crisi economica italiana. E il bilancio è positivo, tanto che l’azienda sta puntando a nuova iniziativa: entrare nel settore della distribuzione automatica con macchine monomarchio.

A spiegare lo sviluppo dell’azienda ligure, che si avvicina ai 110 anni di vita (è stata fondata nel 1908) è Mattia Noberasco, da maggio designato ad del gruppo (prima ne era direttore generale). Una decisione che ha segnato l’arrivo della quarta generazione della famiglia alla guida dell’impresa.

«Abbiamo l’obiettivo di entrare – afferma – nel settore della distribuzione automatica e siamo in fase di test con dieci macchine vending che stiamo proponendo nella provincia di Genova. In passato avevamo provato a inserire i nostri snack in distributori gestiti da altri. Ma non ha funzionato: noi offriamo prodotti di qualità che non possono essere venduti a un prezzo vicino alla media di quelli attualmente presenti nelle macchine. Quindi abbiamo deciso di realizzare distributori col solo marchio Noberasco. Intendiamo inserirli in scuole, aeroporti, strutture sportive, autogrill, ospedali, università, centri direzionali, cinema, musei, aree di grande flusso e così via. La parte più delicata ovviamente è il costante riempimento delle macchine. Tuttavia stiamo facendo i test e se da questi ricaveremo risultati interessanti, proseguiremo».

Automazione nello stabilimento Noberasco di Carcare

Altro passo che l’azienda sta compiendo, «è di portare i prodotti Noberasco nell’area avancassa dei supermercati. Siamo presenti in Italia, nella grande distribuzione, in Conad, Coop, Carrefur ed Esselunga. Presso quest’ultima abbiamo già prodotti in avancassa e vogliamo proseguire su questa linea».

Riguardo allo stabilimento di Carcare, aggiunge l’ad, «abbiamo appena completato i primi 12 mesi di attività: siamo entrati nel nuovo sito nell’estate del 2015. E l’azienda è cresciuta, perché rispetto ai circa 110 milioni di fatturato raggiunti nel 2015, prevediamo di salire, a fine 2016, a 125 milioni. Inoltre dal 2011, anno in cui abbiamo deciso di realizzare il nuovo stabilimento, l’occupazione è cresciuta: è passata da 80 persone alle attuali 140».

Il primo vero stabilimento industriale del gruppo ligure, che era nato, in origine, come azienda di import, export e distribuzione di frutta secca, e aveva un sito di confezionamento ad Albenga, nasce tra la fine degli anni ’90 e l’inizio degli anni 2000, all’interno dell’interporto di Vado Ligure. L’attività si sviluppa e anche la parte di confezionamento viene spostata in quell’area, che però presto diventa insufficiente, soprattutto sotto il profilo logistico, e con costi d’affitto troppo alti.

L’azienda decide, dunque, di investire oltre 40 milioni su un nuovo sito che viene disegnato ad hoc, pensando alle esigenze di produzione di Noberasco. «Lo stabilimento di Carcare – perosegue l’imprenditore - occupa un’area di 70mila metri quadrati, 23.500 dei quali coperti e 6mila di aree refrigerate. Contiene tre linee di pastorizzazione, 10 linee di confezionamento, in grado di garantire una capacità produttiva di 150 tonnellate al giorno (oltre 35mila l’anno), e un magazzino completamente automatizzato per oltre 8mila bancali di prodotto finito».

L’azienda ha recentemente presentato anche il primo bilancio sociale in cui sono analizzati non solo i risultati economici raggiunti dall’azienda ma quegli elementi, dice Noberasco, « che vanno bene oltre dati e numeri contabili: valore ed evocazione del territorio di origine, capitale umano, know how, etica, innovazione, che è insita nel nostro dna. Questi sono gli elementi che rendono il nostro bilancio sociale una cartina tornasole della coerenza dell’organizzazione aziendale».

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