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Ferrero rafforza l’impegno per l’ambiente

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ALIMENTARE

Ferrero rafforza l’impegno per l’ambiente

La sostenibilità aiuta le imprese. Le fa crescere, non solo nei profitti: perché un ruolo etico le rende più competitive e credibili. E perché una reputazione si costruisce con i prodotti, ma anche con i comportamenti. Lo aveva capito Michele Ferrero, l’inventore della Nutella, già nel 1957 quando assunse la guida dell’azienda e di fronte ai suoi dipendenti avvertì che si sarebbe sentito davvero soddisfatto «solo quando sarò riuscito, con fatti concreti, a garantire a voi e ai vostri figli un futuro sereno».

Oggi dopo 70 anni esatti dalla sua fondazione il gruppo Ferrero di dipendenti ne ha 40mila che provengono da 104 Paesi e quella lezione non l’ha dimenticata. L’ha solo allargata alla sua dimensione di multinazionale e declinata in tutta la catena del valore con azioni che puntano alla qualità, all’innovazione, alla cura delle persone (a cominciare dai dipendenti a cui è assicurato un welfare all’avanguardia), al sostegno delle comunità locali, alla comunicazione trasparente, alla promozione di stili di vita attivi tra i giovani fino all’impegno verso pratiche agricole sostenibili e alla salvaguardia dell’ambiente.

Azioni queste raccontate nel settimo rapporto di responsabilità sociale d'impresa presentato ieri a Roma. Un’occasione per celebrare i 70 anni di vita di questa azienda nata nel 1946 ad Alba come laboratorio di pasticciera e ora diventata il terzo gruppo dolciario del mondo con 10,3 miliardi di fatturato (+13,4%), investimenti pari al 5,8% delle vendite e 22 stabilimenti sparsi dal Canada all’India fino al Camerun. «Essere un gruppo globale non ci impedisce di agire localmente mantenendo così il forte legame con le persone e il territorio in cui operiamo», ricorda il ceo Giovanni Ferrero . L’ultimo esempio è la partnership presentata sempre ieri con «Save the Children». Grazie al sostegno di Ferrero l’Ong realizzerà un progetto in Costa d’Avorio, per garantire protezione ed educazione ai bambini vittime del lavoro minorile nelle piantagioni di cacao: si contano almeno 1,2 milioni di bambini sfruttati. «L’esempio di Ferrero deve essere seguito da altre aziende perché condividere valori crea valore», chiarisce il presidente di «Save the children Italia» Claudio Tesauro.

Ma impegni concreti sono stati presi dall’azienda anche sull’ambiente con la sottoscrizione nel 2014 di un accordo che prevede come obiettivo di dimezzare la deforestazione entro il 2020 e di bloccarla definitivamente entro il 2030. E sulle materie prime utilizzate: dal 2015 Ferrero è tra i membri del «Palm Oil Innovation Group» che punta ad affrontare, insieme ai propri fornitori la cause principali della deforestazione provando a creare un equilibrio tra salvaguardia dell’ambiente, bisogni della comunità, benefici e fattibilità economica. E proprio sull’olio di palma la Ferrero ha fatto scelte precise senza cavalcare le paure dei consumatori e i luoghi comuni che si sono diffusi negli ultimi tempi sulla sua sicurezza e sul suo impatto (preoccupazioni che riguardano quasi soltanto l’Italia), confermando che a questo ingrediente importante per garantire la famosa cremosità dei suoi prodotti non rinuncerà. E continuerà a ricorrere all’olio di palma, ma sostenibile e certificato al 100% (ricavato da zone non deforestate e con garanzie per i lavoratori).

«Il segreto dei nostri prodotti come la Nutella che è il marchio alimentare più amato al mondo - ha spiegato ieri il presidente della Ferrero, l’ambasciatore Francesco Paolo Fulci - è la qualità, l’innovazione e il fatto che ispirano fiducia mantenendo sempre un filo diretto con i consumatori». A loro Ferrero - avverte il rapporto - garantisce materie prime rigorosamente controllate, una continua innovazione e piccole porzioni (80% dei prodotti sotto 130 calorie). Altrettanta attenzione - come detto - è rivolta alle comunità locali, con la Fondazione Ferrero, destinata a oltre 3.500 ex collaboratori e alle loro famiglie, con il progetto imprenditoriale Michele Ferrero in India e in Africa (4.330 collaboratori) e con «Kinder + Sport», un programma che promuove stili di vita attivi tra le giovani generazioni e che nell’ultimo anno ha messo in movimento 4,1 milioni di bambini e adolescenti in 25 Paesi.

Infine il progetto «F-acts (Ferrero agricultural commitment to sustainability) punta sull’approviggionamento di materie prime da filiere sostenibili mentre «Fer way» (Ferrero environmental responsibility way) prova a misurare l’intero impatto della suplly chain dei propri prodotti .

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