Economia

L’algerino Rebrab su Leali steel

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SIDERURGIA

L’algerino Rebrab su Leali steel

Pista algerina per Leali steel, la realtà siderurgica (comprende un’acciaieria a Borgo Valsugana e un laminatoio a Odolo) finita nell’orbita del gruppo Klesch due anni fa, e acquisita definitivamente a marzo di quest’anno dopo una procedura concordataria. La multinazionale svizzera (attiva nelle materie prime: acciaio, alluminio, chimica e petrolio) è vicina a un accordo per cedere l'attività a Issad Rebrab, l’imprenditore algerino che ha recentemente rilevato le attività dell’ex gruppo Lucchini in amministrazione straordinaria, insieme agli oltre 2mila dipendenti.

L’operazione su Leali Steel utilizzerebbe come società veicolo Cevitaly, la holding creata ad hoc in Italia per l’operazione Lucchini (controlla a sua volta Aferpi, la società che gestisce gli asset rilevati dall’amministrazione straordinaria). La due diligence è in corso da diverse settimane ed è vicina alla chiusura.

Le parti stanno ragionando su un affitto con opzione di acquisto - operazione che potrebbe anche passare attraverso un concordato finalizzato a un accordo di ristrutturazione del debito, come previsto dall’articolo 182 bis della legge fallimentare - per un canone annuale di circa 2 milioni di euro. A conti fatti, considerato anche il circolante, l’impegno di spesa per Rebrab per questa operazione si aggirerebbe sui 5-10 milioni di euro.

L’interesse di Rebrab, che conferma il suo interesse nella diversificazione territoriale del business (l’imprenditore sarebbe interessato anche ad altri progetti e dossier italiani, non solo nell’ambito siderurgico) è focalizzato sulle sinergie realizzabili tra Leali steel e la ex Lucchini. L’acciaieria di Borgo Valsugana, in provincia di Trento, ha un potenziale produttivo di circa 500mila tonnellate. Ce n’è abbastanza per alimentare il laminatoio di Odolo (in provincia di Brescia, lamina tondi, barre e piatti) e conferire materiale anche al treno vergella di Piombino. Questa fornitura consentirebbe ad Aferpi di reggere con minori criticità la lunga attesa (da poche settimane è stato presentato il progetto) per la realizzazione del forno elettrico e il ritorno della produzione di acciaio in Toscana, prevista fra almeno due anni. Grazie alla presenza di Leali Steel il gruppo algerino potrebbe contare su un flusso di fornitura costante e continuo per gli impianti di Piombino, potendo lavorare anche piccoli lotti alla volta e con un lead time più breve, a differenza di quanto avviene ora.

Dopo l’acquisizione da parte di Klesch, Leali steel (circa 250 i dipendenti tra la provincia di Brescia e quella di Trento) ha attraversato diverse difficoltà. Il dossier in questi mesi è finito anche nel mirino di Acciaierie Venete e, in passato del gruppo Feralpi. L’obiettivo delle parti è arrivare alla firma in breve tempo, al massimo entro la fine del mese.

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