Economia

Russia e calendario frenano l’export extra-Ue

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ISTAT

Russia e calendario frenano l’export extra-Ue

La Piazza Rossa a Mosca (Reuters)
La Piazza Rossa a Mosca (Reuters)

Il dato non è brillante, anche per colpa del calendario. A ottobre, rispetto al mese precedente, le esportazioni nell’area extra-Ue si riducono dell’1,1 mentre il calo annuo è del 2,3%. Riduzione che tuttavia sconta la presenza di una giornata lavorativa in meno rispetto allo stesso mese dell’anno precedente: la normalizzazione del dato - spiega l’Istat - produrrebbe in realtà una crescita tendenziale vicina al 3%.

I dati grezzi evidenziano tuttavia aree di sofferenza ben precise, a partire dal brusco calo in Russia, un arretramento di oltre 12 punti che rende ancora una volta incerte le chance di stabilizzazione a breve del mercato. Male anche le vendite in Turchia (-16,5%) e in Africa settentrionale (-11%), mentre la frenata statunitense (-1,8%) pare interamente ascrivibile al calendario.

In controtendenza, con crescite robuste, vi sono Giappone (+7,5%) e soprattutto Cina (+9,5%), con il bilancio dei dieci mesi di Pechino a lievitare fino ad una crescita del 4,2%.
In termini settoriali a pesare è ancora una volta il calo dell’energia (-26,1%), mentre dal lato manifatturiero sono i beni di consumo durevole (-12,3%) ad abbattere la media.

Il bilancio dei primi dieci mesi dell’anno per l’area extra-Ue resta così negativo, una frenata del 2,4% che tuttavia si riduce allo 0,8% eliminando dal calcolo l’energia. In calo annuo ad ottobre sono anche le importazioni (-5,5%), mentre su base mensile c’è una crescita del 2,1% con un progresso corale per quasi tutti i settori. L’avanzo commerciale, a 3,8 miliardi, è superiore di 300 milioni rispetto a quanto realizzato nello stesso mese dello scorso anno.

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