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Calenda: export «tiene» nonostante calo di settembre

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convegno a milano

Calenda: export «tiene» nonostante calo di settembre

Il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda
Il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda

Distinguere tra le posizioni assunte in campagna elettorale, dal sapore populista in politica interna e protezionista sul fronte del commercio, e la loro traduzione pratica al momento di assumere la guida dell'amministrazione Usa. È l'invito che arriva oggi dal ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, a margine del suo intervento a un convegno sulle politiche commerciali di Milano insieme alla commissaria Ue Cecilia Malmström. «Gli scenari su Trump non si sanno - ha ammonito Calenda, bisogna vedere le sue posizioni». Nel team del miliardario Usa «ci sono personalità favorevoli al commercio», quindi occorre attendere per capire la distanza «tra quello che ha detto in campagna elettorale e la realtà».

«Assurdo» rifiutare negoziati con Stati Uniti su Ttip
Calenda si è espresso anche sul Transatlantic trade and investment partnership (Ttip, il trattato di liberalizzazione commerciale transatlantico che punta ad abbattere dazi e dogane tra Europa e Stati Uniti), definendo «assurda» l'ipotesi di rifiutare i negoziati con gli Stati Uniti. Il tavolo resta aperto sulle questioni più delicate sull'accordo, ma sarebbe «senza senso» bloccare il dialogo con un partner che vale quasi 40 miliardi di euro di export. «Il Ttip va negoziato e concluso quando ci sono le condizioni, ma non sedersi neppure a trattare con il partner commerciale è assurdo - ha detto Calenda - i rapporti con gli Usa valgono 36 miliardi di esportazioni, con un saldo commerciale netto di 20 miliardi. Tre volte tanto quanto valeva il rapporto con la Russia prima delle sanzioni». Calenda ha ribadito anche la sua contrarietà alla concessione dello status di economia di mercato alla Cina: «Siamo profondamente contrari. La concessione non danneggerebbe solo le aziende italiane, danneggerebbe il libero scambio».

Export in crescita nonostante dati di settembre
Commentando la battuta d'arresto dell'export italiano registrata a settembre Calenda ha mostrato ottimismo: «La tenuta mi sembra ci sia, l'export è comunque in un percorso di crescita». Lo scorso mese si è chiuso con un calo dell'1,6% delle esportazioni e del 4,6% nelle importazioni, a fronte di un surplus commerciale di 3,7 miliardi di euro. Secondo Calenda, la contrazione è dovuta a una serie di fattori globali: «L'export cresce meno perché c'è una grande instabilità dei tassi di cambio, ci sono economie in contrazione per tante ragioni, c'è la crisi delle materie prime. Ma questo si sapeva già mesi fa – ha detto Calenda - La tenuta mi sembra comunque che ci sia». Per ripartire, ha aggiunto il ministro, l’economia italiana ha bisogno di orientare gli investimenti su produttività e competitivitá, e per questo il Governo «ha puntato sul pacchetto
dell'industria 4.0». «Dobbiamo pensare anche - ha aggiunto - a coloro che restano indietro. Nei ragionamenti sui contratti e sul lavoro non dobbiamo trascurare quelli piú deboli e coloro che il lavoro lo hanno perso. Questo é un aspetto da tener presente sempre».

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