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Per i dipendenti di carta e grafica 70 euro in più

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Per i dipendenti di carta e grafica 70 euro in più

(Bloomberg)
(Bloomberg)

L’allungamento della durata del contratto, l’assistenza sanitaria integrativa per tutti e a carico solo del datore di lavoro, il recepimento del Jobs act senza alcuna deroga, e il miglioramento delle relazioni industriali. A questi, che si possono considerare gli elementi qualificanti del nuovo contratto di cartai e cartotecnici e trasformatori che riguarda circa 80mila addetti (divisi tra circa 20mila cartai e 60mila cartotecnici e trasformatori), si deve poi aggiungere la parte economica su cui i firmatari, Assocarta e Assografici per le imprese e Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil e Ugl carta e stampa per i sindacati, hanno raggiunto un equilibrio non facile su un aumento medio di 70 euro (20 euro dal primo gennaio 2017, 25 dal primo gennaio 2018 e 25 dal primo gennaio 2019) e 100 euro di una tantum che verrà corrisposta il prossimo giugno.

Il rinnovo del contratto, scaduto il 30 giugno del 2015, ha richiesto oltre un anno e mezzo di trattative nel corso delle quali sono stati affrontati molti nodi, tra i quali il conguaglio tra l’inflazione reale e quella corrisposta si è rivelato il più spinoso. C’era, spiegano le imprese, un conguaglio pari a circa il 2,8%, per un valore di circa 50 euro che i lavoratori hanno ricevuto in più, in base al precedente contratto. Alla fine si è cercato di trovare un equilibrio allungando la scadenza del contratto che sarà valido fino al 31 dicembre del 2019 e quindi avrà una durata di 4 anni e 6 mesi. Il metodo di calcolo è stato quello degli aumenti ex ante, con l’impegno delle parti a rivedersi nell’ultimo anno di vigenza per verificare se ci sono scostamenti.

Pietro Lironi, presidente di Assografici, dice che la firma di questo contratto arriva «in una fase di ripartenza per il settore. È un accordo positivo, la durata è stata allungata e il contratto è stato reso più snello, togliendo tutte le incrostazioni che limitavano la gestione delle imprese: il nuovo contratto risponde alle esigenze delle imprese e le rende più competitive. Abbiamo dato una risposta alle imprese, ma siamo anche venuti incontro alle esigenze dei lavoratori a cui andrà un aumento di 70 euro». «Un rinnovo di contratto laborioso che grazie alle buone relazioni sindacali ha trovato le giuste compatibilità - spiega il presidente di Assocarta Girolamo Marchi -. Tra i punti qualificanti la parte economica, basata sull’inflazione programmata, soggetta ad una verifica nell’ultimo anno di vigenza, il rafforzamento delle politiche di welfare con l’assistenza sanitaria universale obbligatoria e il miglioramento ulteriore di alcuni strumenti di flessibilità. Il contratto nazionale resta uno strumento essenziale il cui modello può essere solo migliorato».

«Il nuovo contratto recepisce il Jobs act che per noi era un punto fondamentale e consente di poter sfruttare al massimo la flessibilità», aggiunge Lironi. Inoltre è stato recepito anche l’accordo interconfederale del 2014 con l’introduzione per le relazioni sindacali delle procedure di raffreddamento e conflitti. È stata poi rafforzata la disciplina del lavoro e alla salute e sicurezza, tema che nei contratti precedenti era affrontato in un breve paragrafo, è stato invece riservato ampio spazio con l’obiettivo di migliorare le condizioni nelle imprese, anche attraverso la formazione obbligatoria e quella oltre le previsioni di legge. Infine «è stato rafforzato il welfare, un passo avanti molto importante», spiega Lironi. Le parti hanno infatti condiviso l’adesione obbligatoria dei lavoratori al Fondo di assistenza sanitaria integrativa che sarà totalmente a carico dell’azienda.

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